Bioglio, 30-31 marzo – 1 aprile: le comunità sarda e biellese si incontrano per festeggiare
L’omaggio biellese: triduo di preghiera con Su Rosariu Cantadu e una solenne processione
Una solenne processione celebrerà domenica 1 aprile a Bioglio Nicola da Gesturi, frate di origine sarda beatificato nell’ottobre 1999 a Roma dal Papa Giovanni Paolo II.
Umile cappuccino Fra’ Nicola, al secolo Giovanni di Giovanni Medda Serra e di Priama Cogoni Zedda nacque a Gesturi (CA) il 5 agosto 1882.
La prima chiamata del Signore arrivò il 18 dicembre 1896, quando Nicola ricevette la Prima Comunione, seguirono anni di meditazione e di preghiera, finché nel 1911 decise di entrare nell’ordine dei Cappuccini, consacrandosi a Dio.
Assegnato al convento di Cagliari dal 1924 per 34 anni, fra’ Nicola ha adempiuto ai doveri ecclesiastici con grande umiltà e fede sincera.
Tra i miracoli attribuitigli, rilevanti ai fini della causa di beatificazione, ricordiamo il caso della piccola Valeria Atzori, la bimba che, secondo il parere dei medici, non avrebbe mai potuto sopravvivere, essendo nata in fortissimo sottopeso e che invece, tra lo stupore generale, si salvò grazie alla devozione dei genitori al semplice frate di Gesturi.
Il 1 aprile, dunque, il Biellese, in cui vive ancora la famiglia Medda, diretta discendente del frate, renderà onore al Beato unendosi ai Cappuccini cagliaritani, appositamente giunti dall’Isola per trasportare in processione un quadro raffigurante il confratello.
Il solenne evento avrà luogo a partire dalle ore 15,00 del 1 aprile, quando dal Cottolengo la colonna di devoti si avvierà verso la parrocchiale di Bioglio, dove verrà deposta l’effigie di fra’ Nicola.
Ad accompagnare l’evento ci saranno anche i Fucilieri sardi del Circolo culturale Su Nuraghe che sottolineeranno con le consuete esplosioni beneaugurali il lancio del grano benedetto. L’evento sarà preceduto da uno speciale rosario cantato in lingua sarda, venerdì 30 marzo presso la Parrocchia di Santa Maria Assunta di Bioglio e le meditazioni tenute in sardo da don Ferdinando Gallu.
Federica Chilà