Continua il lavoro di ricerca sull’emigrazione femminile dalla Sardegna verso il Biellese
Sabato 6 marzo 2004 – nei saloni della biblioteca del Circolo – verrà inaugurata una nuova mostra fotografica
Dopo il successo della mostra fotografica dedicata alle donne, svoltasi al Circolo la primavera scorsa, continua il lavoro di ricerca sulla popolazione femminile nata in Sardegna e immigrata nel Biellese dal dopo guerra ad oggi.
Focalizzando l’attenzione sulle donne iscritte a “Su Nuraghe”, stiamo raccogliendo i dati utili a ricostruire i motivi che hanno determinato questo significativo spostamento di popolazione.
Si chiede infatti alle donne contattate di compilare una scheda, in modo da poter reperire tutti i dati utili per comporre un importante capitolo della nostra storia recente.
Già dalle prime ricerche d’archivio emergono alcune cose importanti: le ragazze che si trasferiscono dalla Sardegna negli anni ‘60-’70 del Novecento trovano nel Biellese una rete preesistente di conoscenti e parenti già residenti in questa zona; queste donne non si spostano a seguito di mariti o fratelli, come altre precedenti storie di immigrazione ci hanno raccontato, ma emigrano dalla Sardegna in modo autonomo e vengono nel Biellese con l’intenzione di costruirsi un futuro durevole; la loro capacità di integrazione è molto significativa sia nel lavoro sia nella società. Questi ed altri dati raccoglieremo nei prossimi mesi chiedendo alle protagoniste di partecipare in prima persona per raccontarci la loro storia. Il Circolo con questa importante iniziativa intende dar vita in un prossimo futuro ad una seconda mostra fotografica e ad una pubblicazione.
Aurora Zedda
Con queste brevi considerazioni Aurora Zedda ci fa capire l’importanza delle donne sarde nella comunità biellese. Ad aurora, infatti, è stato affidato l’incarico di indagare la storia dell’immigrazione femminile in questa parte di Piemonte, consapevoli come siamo che la storia dei Sardi di Biella è storia biellese. Siamo consapevoli delle capacità, e degli strumenti per dare il nostro contributo alla compilazione di quelle pagine di storia locale contemporanea che si intersecano con la storia della nostra partenza con l’abbandono della terra in cui siamo nati.
Le nostre microstorie sono fondamentali per una lettura del fenomeno migratorio, quell’esodo che ha visto lo spostamento di interi paesi dal meridione d’Italia e dalle isole verso le zone ricche e industrializzate.
Noi Sardi dell’emigrazione, noi che abbiamo vissuto e viviamo una sorta di diaspora, siamo i protagonisti e i custodi di questa storia: nelle nostre case e nei nostri cuori sono conservati i ricordi, a volte dolorosi, di quegli anni. E non sempre il ritorno ai nostri paesi di nascita ha significato il coronamento dei nostri sogni, in quanto se qui siamo conosciuti come “i sardi”, in Sardegna veniamo sovente indicati come “sos continentales”.
Una integrazione difficile al momento del nostro arrivo in Piemonte, difficoltà permanenti ancora per il nostro rientro in terra sarda.
Con questo lavoro vogliamo invitare alla disponibilità a fornire quei dati e quelle notizie durante le interviste condotte da Aurora Zedda.
Inoltre, un invito a mettere a disposizione le fotografie di quegli anni, affinché non vada perduto quel frammento di vita immortalato nello scatto fotografico.
Documento prezioso che vorremmo raccogliere in un apposito volume di immagini in cui siano presenti i volti e i momenti dei Sardi che sono venuti a vivere a Biella e nel territorio della sua provincia.
Sono moltissime le immagini che vengono continuamente messe a disposizione per questo studio e, come annunciato, faranno parte di una nuova rassegna espositiva che verrà allestita nei saloni della biblioteca di Su Nuraghe.
L’inaugurazione è prevista per sabato 6 marzo 2004, in occasione dei tradizionali festeggiamenti della Festa della Donna.