Conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” – Venerdì 18 aprile, ore 21 nuovo appuntamento “Su Nuraghe film” – via Galilei, 11 – Biella
La prossima “lezione di cinema” sarà tenuta dalla dott. Mariaelena Colombo Fara per illustrare Disamistade, un film di 98 minuti per la regista Gianfranco Cabiddu (1988), che, con molte concessioni al folclore, ripropone una Sardegna impervia e barbarica incentrata sulle leggi dell’onore e della vendetta.
Mariaelena Colombo Fara
Mariaelena Colombo Fara è nata a Biella nel 1981 da padre piemontese e madre sarda di Atzara (Nuoro).
Nel 2000 ha conseguito il diploma di scuola superiore al Liceo socio-psico-pedagogico presso l’Istituto S. Caterina di Biella.
Nel 2007 si è laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi in Diritto Ecclesiastico, dal titolo: “La tutela penale del sentimento religioso prima e dopo la riforma del 24 febbraio 2005, n. 85“.
Attualmente svolge la pratica forense presso uno Studio legale di Biella.
Film Disamistade
Sebastiano Catte, figlio di un pastore sardo, ha lasciato il paese per studiare e diventare medico o avvocato. Ma deve rientrare a seguito dell’assassinio del padre. Il giovane, non violento, rifiuta di vendicarsi, anche se tutti si aspettano da lui che nuovo sangue riparatore sia versato. Dopo il furto del suo gregge Sebastiano viene ingaggiato da don Piana, ricco proprietario locale, capobanda di abigeatari. In seguito conosce e si innamora di Domenicangela, una ragazza brava e studiosa. Per dimostrare di non essere un vigliacco Catte oltrepassa la soglia del lecito eseguendo “La Bardana” (un furto di bestiame) a cui seguono altri furti. Viene accusato di delitti mai commessi e su di lui viene posta una taglia di dieci milioni. Catturato e processato, in Tribunale dichiara di non essere colpevole rinunciando a difendersi. Infine, Sebastiano Catte, si consegna, affinché la madre possa beneficiare della taglia.
Battista Saiu
Nella foto: Mariaelena Colombo Fara.