Celebrato a Biella l’Alzabandiera, simbolico richiamo alla vita per far rivivere i Caduti della Grande Guerra
Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma di Biella hanno risposto all’appello del Circolo Su Nuraghe per l’Alzabandiera mensile a Nuraghe Chervu in ricordo dei Caduti sardi e dei Caduti biellesi della Grande Guerra in occasione della ricorrenza della costituzione (1° marzo 1915) dei Reggimenti 151° e 152° della Brigata “Sassari”.
Confermato il Patronato dell’Istituto del Nastro Azzurro – Federazione di Biella e Vercelli – all’Alta Iniziativa.
Domenica 1° marzo, alle ore 12 in punto, gli squilli di tromba di Paolo Mattinelli hanno dato il via ad una cerimonia semplice e toccante: il Tricolore issato tra i vessilli della Regione Piemonte e della Regione Autonoma della Sardegna, della Città di Biella e della Brigata “Sassari”, la gloriosa Unità dell’Esercito Italiano a cui l’area monumentale di Nuraghe Chervu è intitolata.
Il Maggiore Giovanni Manunta, “Sassarino biellese” più anziano, ha dato, in lingua sarda, l’Attenti, “Thatharinos et Biellesos, a s’Attenta“, quindi l’ordine dell’Alzabandiera, “In altu s’Istendardu“, scanditi dagli squilli di rito.
In chiusura di cerimonia, il trombettiere Mattinelli ha suonato magistralmente “Dimonios“, l’inno della Brigata “Sassari”, salutato da un caloroso applauso.
Già in apertura di cerimonia, Battista Saiu, presidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, nel saluto rivolto ai partecipanti aveva evidenziato i motivi dell’incontro con una breve allocuzione sul tema del “Ricordo”, “s’Ammentu” che di seguito alleghiamo nelle parole di Giovanni Manunta.
S’Ammentu, “Il Ricordo”
Quella de “s’ammentu” è forse una delle più antiche tradizioni sarde, che ci proviene dalla notte di tempi. Sin da bambini, i nostri vecchi ci insegnano che i nostri cari non ci abbandonano da morti, ma vivono accanto a noi una vita parallela, ci guardano, ci vegliano e ci proteggono. E che noi abbiamo il dovere di ricordarci di loro, rispettarli e richiamarli in vita per qualche istante in determinati momenti. Per esempio, la notte dei morti, quando accendiamo un cero davanti ai loro ritratti, poniamo in un piatto un po’ di fave e qualche amaretto. Oppure, quando, prima di chiudere il feretro, il più anziano, o il figlioccio, dà al defunto l’ultimo saluto e lo chiama per nome tre volte, perché “veda” tutti quelli che son venuti a compiangerlo e ad onorarlo. “S’Ammentu” infatti, non è solo il simbolico richiamo alla vita, è anche il modo più alto e nobile di onorare una persona.
Oggi, 1° marzo 2009, 94° anniversario della fondazione della Brigata “Sassari”, i “Sassarini biellesi” si sono riuniti nell’Area Monumentale di Nuraghe Chervu con i fratelli delle Associazioni d’Arma Biellesi, per celebrare con l’Alzabandiera, la deposizione di una corona di alloro, ginepro e garofani bianchi screziati di rosso e rossi, “S’Ammentu” di tutti i Caduti della Grande Guerra. Loro ci hanno regalato col loro sangue la completezza dell’Unità d’Italia. Noi non li dimentichiamo e li abbiamo voluti vivi con noi, almeno per un istante, perché “sa fide nostra no la pagat dinari“.
Aiò, Dimonios!
Avanti! E Forza Paris!
Nell’immagine: arrivo dei Labari delle Associazioni d’Arma per la celebrazione dell’Alzabandiera a Nuraghe Chervu.
Nella sezione fotografias sono contenute altre immagini dell’alzabandiera a Nuraghe Chervu.