Su Calendariu 2010 è l’ossequio dei Sardi di Biella ad Alberto Ferrero della Marmora (1789-1863), esploratore appassionato e profondo conoscitore dell’Isola – Giorni, date ed avvenimenti di Su Calendariu 2010 ci accompagneranno “Verso le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia”, data che segna lo storico passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia.
Sabato 19 dicembre, alle ore 21, nei saloni della Biblioteca di Su Nuraghe, durante la tradizionale serata di auguri, verrà presentato Su Calendariu 2010, dedicato ad Alberto Ferrero della Marmora. Contemporaneamente verrà inaugurata la mostra “Fiori di filet“, preziosa cornice di ricami tradizionali che faranno da contrappunto alle pagine di Su Calendariu 2010, illustrato da disegni, dipinti ed acquerelli provenienti dagli archivi biellesi degli Eredi di La Marmora.
Nell’occasione verrà inaugurato il nuovo anno sociale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe con l’avvio del tesseramento 2010 e su cumbidu, l’immancabile rinfresco finale. Su Calendariu 2010 verrà donato ai Soci unitamente al volume “Una radice condivisa, la Sartiglia di Oristano“, volume realizzato in occasione della grande festa equestre svoltasi a Biella.
Tra gli elementi che caratterizzano il cadenzario dei Sardi di Biella, significativo l’inserimento delle più importanti feste ebraiche, islamiche ed induiste, cinesi e dell’antica Persia.
I nomi dei giorni e dei santi sono riportati nelle varianti logudorese e campidanese delle lingua sarda. Sempre “in limba”, per ogni mese sono segnati gli avvenimenti più significativi che hanno scandito la storia dell’antico Regno di Sardegna fino ai giorni nostri.
Di seguito, il testo di presentazione di Su Calendariu 2010 a firma del presidente di Su Nuraghe.
Battista Saiu
Su Calendariu 2010
Nel corso dell’estate 2009 si è svolta a Cagliari la mostra “L’esploratore innamorato. Alberto Ferrero della Marmora e la sua Sardegna” (Il Ghetto, 26 giugno – 29 novembre 2009), promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari e curata dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
Il Centro Studi Generazioni e Luoghi di Biella ha prestato diari, manoscritti, disegni di Alberto Ferrero della Marmora e alcuni dipinti, scegliendo tra quelli da esso custoditi.
I documenti esposti sono stati restaurati grazie al contributo del Comune di Cagliari.
Tra il dicembre 2009 e il settembre 2010, la mostra, promossa dal Comune di Iglesias, sarà riproposta presso l’Archivio Storico Minerario di Monteponi.
Il calendario riproduce i dieci tra disegni e acquerelli esposti per la prima volta a Cagliari, oltre al noto dipinto di Pietro Ayres.
Su Calendariu 2010 è l’ossequio dei Sardi di Biella ad Alberto Ferrero della Marmora (1789-1863), esploratore appassionato e profondo conoscitore dell’Isola, suo secondo paese d’elezione, vero e proprio trait d’union tra diverse regioni d’Italia. Personalità poliedrica di una delle più celebri famiglie biellesi della storia nazionale, si è segnalato quale inconsapevole espressione dei fraterni e continui rapporti che uniscono da lungo tempo il Piemonte e la Sardegna. Rendendo omaggio a questo concittadino delle “due terre in un’unica patria“, il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella intende testimoniare la memoria e le idee che stanno alla base di un progetto triennale per le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità Nazionale, confluito da ultimo nel programma provinciale dal titolo “Biellesi, tessitori di Unità“, posto sotto il patrocinio della Prefettura di Biella e presentato nel mese di novembre 2009 alla Regione Piemonte. Nel corso del 2011, infatti, verrà ricordato il 17 marzo 1861, giorno nel quale il Regno di Sardegna cambiò nome per diventare Regno d’Italia, evento che segnò una tappa determinante, sebbene non conclusiva, di quel percorso storico, al quale la Sardegna ha contribuito non solo con il sangue ed il sudore dei propri figli, percorso che ha condotto, prima, alla completa Unione politica della penisola al termine della Grande Guerra, il 4 novembre 1918, ed allo stesso sviluppo economico del Paese, poi, attraverso la copiosa immigrazione verso le zone più industrializzate del paese.
Il calendario contiene immagini istantanee e riproduzioni di opere di pregio storico, scientifico ed artistico dense di valori e di profondi significati . Vi sono presenti fotografie di momenti di festa della Comunità dei Sardi a Biella, la quale non perde occasione per ritrovarsi in due importanti luoghi storici della città ove tuttora si perpetua il ricordo dell’illustre concittadino, ossia il suo sepolcro e la piazzetta, antistante la basilica di S. Sebastiano, che ne porta il nome: il sagrato della chiesa è intitolato all’insigne compatriota, a seguito della delibera della Giunta Comunale di Biella n. 286 del 3 Maggio 2005, onore toponomastico di cui il Circolo Su Nuraghe si è fatto promotore negli anni antecedenti. Il monumento funebre di Alberto Ferrero della Marmora, posto all’interno della basilica, edificato e celebrato grazie alla volontà ed all’interessamento personale di Quintino Sella, consiste in un busto in marmo bianco e da tre lastre di melafiro estratto dalle cave di Graglia (BI). È la stessa tipologia di pietra effusivo-vulcanica con la quale, lo scorso anno, è stato innalzato, presso il Parco Fluviale Urbano del torrente Cervo, il Nuraghe Chervu, omaggio ai Caduti sardi e biellesi della Grande Guerra.
Elemento centrale del calendario sono le cadenze mensili delle immagini relative a quadri, disegni ed acquerelli dei quali, per la maggior parte, Alberto Ferrero della Marmora è autore. Le opere rappresentano soggetti e temi diversi, legati da un unico filo conduttore: la passione a tutto campo di un vero e proprio “erede dei lumi“, studioso della natura, della storia e delle genti di Sardegna, Isola misteriosa ed ancora in parte inesplorata agli inizi dell’Ottocento, terra nella quale il concittadino biellese ha soggiornato per oltre tredici anni della sua vita. In apertura, il pregevole quadro del 1828, in olio su tela, di Pietro Ayres, La famiglia Ferrero dei Marchesi della Marmora: vera e propria fotografia d’epoca ante litteram della casata, in essa il giovane Alberto è dipinto nell’atto di mostrare ai parenti quanto scoperto ed ammirato nel corso dei suoi viaggi sardi. Seguito, tra i disegni di sua fattura, vari scorci di Cagliari, varie vedute della fonte di Su Gologòne (Oliena), nonché rappresentazioni a tema ornitologico, quali l’Aquila sarda, l’Uccello palustre, l’Usignolo di fiume ed il Francolino Maschio.
Un insieme di riferimenti e di contesti culturali che costituisce,ancora una volta, un’ulteriore testimonianza ed aggiunge un nuovo tassello ai legami storici, politici ed affettivi intercorrenti tra Piemonte e Sardegna: novella iniziativa attraverso la quale il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella vuole contribuire al recupero di una memoria collettiva affievolita, che coinvolge la storia e la geografia della Sardegna e della stessa Terra biellese, entrambe sottoposte, negli uomini e negli eventi, ad una sorta di “damnatio memoriae“. Ad essa, certamente, non è stato esente il ricordo di Alberto Ferrero della Marmora, coperto da un assordante silenzio nella sua stessa città d’origine, fino a pochi anni or sono. Non così nella sua seconda casa, l’Isola, dove la punta più elevata del Gennargentu e la toponomastica locale di vari centri abitati, in primis il capoluogo Cagliari, del quale fu cittadino onorario, ne portano da sempre il nome, in segno di riconoscente deferenza e di ammirata gratitudine.
Nelle immagini: le due copertine di su Calendariu 2010. Una ritrae il monumento ad Alberto Ferrero della Marmora voluto da Quintino Sella, custodito all’interno della Basilica di San Sebastiano; l’altra, il sagrato del Tempio civico della Città di Biella, attuale piazzetta dedicata all’illustre Biellese Senatore del Regno di Sardegna.
Altre immagini de Su Calendariu.