Il cibo, cultura materiale ed effimera della nostra Isola

Cena a s'AtzaresaSabato 16 maggio – gran pienone all’appuntamento mensile di Su Nuraghe per la serata organizzata dai Soci di Atzara. In calendario: la “Cena a s’Atzaresa“, preparata da Pina Serra, Domenico Corongiu, Sisinnio Muggianu con Mario Zara, Caterina Orrù, Melinda Marroccu e Alma Cabras.
Tra gli ospiti, alcuni membri della Comunità Evangelica Valdese di Biella con il loro Presidente Gustavo Buratti Zanchi.
Per l’occasione è stato preparato un menù caratterizzato dalla semola di grano, da carne di pecora e da erbette di stagione: asparagi selvatici e finocchietto “areste”, ingredienti provenienti dalla nostra Isola.
Ha incuriosito “sa fregula” allo zafferano, un tipo di pasta caratteristica dei giorni di festa, che rimanda al cuscus o cuscussù, un alimento diffuso nell’Africa mediterranea, costituita in entrambi i casi da granelli di semola, cucinata come la pastasciutta in Sardegna, cotta a vapore in Nord-Africa. Un’antica testimonianza culinaria tramandata attraverso il cibo che confermerebbe la comune cultura frumentaria di diversi popoli.
L’usanza del consumo festivo di carne ovina e le tecniche di macellazione e di preparazione tipiche dei Sardi, trovano curiosi riscontri in alcuni passi della Bibbia e del Corano.
Ancora una volta, il cibo è stato un importante veicolo per poter trascorrere momenti sereni in fraterna amicizia, un interessante momento per avvicinarsi, attraverso il gusto, ad alcuni aspetti della cultura materiale ed effimera della nostra Isola.

Battista Saiu


Nelle immagini: cucinieri di Su Nuraghe presentano “sa fregula” allo zafferano; menù della cena a “s’atzaresa” .

Cena a s'Atzaresa

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