“Nenneres”, il grano germinato – rivivono a Biella tradizioni ricche di fascino

Il colore rosa dei paramenti liturgici indica il tempo della tradizione – Sacchetti di grano distribuiti in via Galiei, 11 e in via Palazzo di Giustizia 10

istruzioni nenneresNel mondo della tradizione, la domenica di “Laetare” corrispondente alla quarta di Quaresima, è giorno di festa, conosciuto come quello che taglia – interrompendolo – il tempo penitenziale: è il giorno in cui si “sega la vecchia”.
In diverse località italiane, dalla Puglia alla Toscana, vengono effettuate rappresentazioni teatrali popolari; a Forlimpopoli, in Emilia Romagna, per esempio, si celebra un vero e proprio Carnevale in controritmo, con una vecchia in cartapesta che, processata e condannata pubblicamente segata in due.
Nella liturgia della IV Domenica di Quaresima il sacerdote indossa paramenti rosa, colore permesso solo anche la terza Domenica di Avvento. In questo giorno la Chiesa indica con il cromatismo dei paramenti del sacerdote durante la celebrazione della Santa Messa, una breve sosta nel cammino della penitenza quaresimale che prepara alla Pasqua.
L’adozione del rosaceo, attenuazione del viola penitenziale secondo alcuni liturgisti, viene popolarmente letto come indicazione per preparare i “nenneres”, il grano da far germinare al buio per poi decorare i “sepolcri” del Giovedì Santo, le cappelle in cui custodire e adorare il Santissimo Sacramento.
I “nenneres” verranno portati in chiesa il Giovedì Santo. Questo giorno segna la fine del periodo quaresimale e l’inizio del triduo pasquale, quando verranno legate le campane e, nelle campagne, intrecciati i rami di salice. Nel Biellese risuoneranno i corni a scandire le ore delle campane mute.
Tradizioni ricche di fascino, ben note anche in Sardegna. Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe invita le donne sarde e biellesi della Diocesi a preparare i “nenneres”, il grano germinato da portare nella parrocchia di appartenenza il prossimo Giovedì Santo, mettendo a disposizione presso la sede di Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11 e presso Sardinia Tourism Network, in via Palazzo di giustizia, 19/A, sacchettini di grano con allegato un foglietto di istruzioni. (info: Alma 3493619179).
Una volta benedetto, il grano potrà essere piantato negli orti e nei giardini. Per chi non potesse, viene offerta la possibilità di metterlo a Nuraghe Chervu nello spazio coltivato a grano, segnato da un cerchio con una grande croce (foto).

I Sardi e il Giovedì Santo

nelle parole di Susanna Peraldo del Giornale cattolico “Il Biellese”

Il Circolo “Su Nuraghe” invita tutte le donne, non soltanto della Sardegna, a portare il grano all’altare del santissimo sacramento.
Il grano, Giovedì Santo, decorerà l’altare del Santissimo Sacramento delle chiese di Biella e dell’intera Diocesi. L’iniziativa è del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella che riprende e rilancia un’antica tradizione.
Invitiamo le donne della nostra comunità – esordisce Battista Saiu, presidente di Su Nuraghe “ma anche le donne biellesi, le donne meridionali (di Puglia, che conoscono queste tradizioni, della Campania, le donne laziali…) a prendere il grano, ad appoggiarlo su un piatto, inumidirlo con l’acqua, tenerlo coperto per 10-15 giorni. Giovedì Santo, porteranno, nelle parrocchie di appartenenza il grano germinato al buio, che sta nascendo – come la vita di Pasqua che deve rinascere – a decorare le cappelle del Santissimo”.
A questo invito il Circolo Culturale Sardo ne aggiunge un altro. “Nel giorno di Pasqua o del Lunedì dell’Angelo – Pasquetta” – continua “chi vuole pianti quel grano benedetto nei propri giardini ed orti; a chi non ha la possibilità offriamo lo spazio di Nuraghe Chervu affinché insieme al nostro, il grano possa crescere e arrivare a maturazione”.
Una parte del grano verrà coltivato nel Nuraghe Chervu, alle porte di Biella. “in quest’area” spiega Saiu “stiamo introducendo una serie di elementi simbolici importantissimi, uno di questi è la coltivazione del grano di un piccolo appezzamento di terra, seminato all’antica. L’aratro è passato, ha fatto una croce centrale, ha diviso in quattro quadranti il trapezio di terra in cui quel grano è stato seminato. Il grano” continua “è stato benedetto verso Oriente e Occidente, prima di essere gettato sulla terra. Poi c’è stata festa. E al centro è stato realizzato un grande cerchio, una circonferenza con dentro del grano a ricordare proprio una forma di rinascita, il grano come anima, il grano come spirito di vita che deve continuare. Al centro hanno tracciato una croce ad indicare, per quanto riguarda la Sardegna, la croce di san Giorgio, ma anche la croce di Genova, la croce dei crociati, la croce di Cristo. Questa grande croce è bordata con piante di papaveri rossi che vedremo via via crescere”.
Il grano verrà poi mietuto secondo le forme tradizionali, conosciute anche nel Biellese. E dopo la mietitura? “Una parte del raccolto” spiega il presidente del Circolo Culturale Sardo “servirà per essere riseminato, un’altra per benedire con il grano così come si fa nei matrimoni, anche nel Biellese e in tutto il mondo occidentale o per benedire le persone e gli oggetti. E un’altra parte del grano verrà raccolta in mannelli e verrà lavorata per essere data ai bambini che nasceranno quest’anno, durante la festa di ottobre quando metteremo a dimora delle piante per ogni figlio nato nella comunità dei Sardi di Biella”.
È quel grano, con cui le donne usano benedire “in occasione delle principali feste della comunità, a Biella come in Sardegna, le donne di Su Nuraghe usano benedire con grano. Così è successo” ricorda Battista Saiu “con lo stendardo processionale, che a Biella apre le manifestazioni più solenni di Su Nuraghe, benedetto con il grano dalle socie decane alla presenza del cardinal Tarcisio Bertone, con il contrappunto sonoro delle salve beneaugurali dei Fucilieri sardi. Ritualità replicate a conclusione dell’Anno Giubilare in piazza Duomo a Biella ed ancora per l’ingresso del nostro cappellano don Ferdinando Gallu nella parrocchia di Pettinengo ed in altre occasioni”. Alle “Feminas, le donne del grano” è anche dedicata una mostra (ad ingresso libero), allestita nei saloni della biblioteca del “Su Nuraghe” di Biella ed aperta martedì, venerdì e sabato, dalle 21 alle 23, fino al 30 aprile.


Nelle immagini: istruzioni per preparare i “nenneres”; grande croce di grano a Nuraghe Chervu; donne di Su Nuraghe portano i “Nenneres” ad Oropa.

croce di grano

donne si Su Nuraghe portano i nenneres ad Oropa

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