Sabato 28 febbraio, ore 21 – Conoscere la Sardegna attraverso il cinema d’autore
“La Brigata Sassari, dai campi di battaglia alle missioni di pace” è un film di Davide Mocci, giovane regista cagliaritano, apprezzato documentarista di “Geo & Geo”, la trasmissione televisiva pomeridiana di Raitre. Mocci potrebbe essere definito un esploratore etico, che documenta i particolari per mezzo della macchina da presa, con il gusto dell’originalità e l’appassionata curiosità del ricercatore.
Il film “La Brigata Sassari dai campi di battaglia alle missioni di pace” è una pellicola particolarissima in cui sono inseriti ampi spezzoni e immagini della Grande Guerra. A presentarlo nelle sale di Su Nuraghe sarà il sociologo dott. Emilio Sulis. La pellicola è stata messa in cartellone con lo scopo di diffondere la conoscenza del contributo di uomini e di sangue dei Sardi per la costruzione dell’Italia moderna attraverso le gesta eroiche dei “Sassarini” durante il Primo Conflitto Mondiale. In questa prospettiva rientra l’alzabandiera mensilmente effettuato nell’area monumentale di Nurahe Chervu, dedicata ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi. Il prossimo appuntamento, infatti, sarà il giorno successivo la proiezione del film: domenica 1° marzo alle ore 12.00, presenti le Associazioni Combattentistiche e d’Arma a fianco dei “Sassarini” biellesi, nel giorno anniversario della costituzione della Brigata “Sassari” (Sinnai e Tempio Pausania, 1° marzo 1915).
Sintesi film
(di Emilio Sulis)
Il documentario descrive com’è nata e cos’è oggi la Brigata “Sassari”, una Unità dell’Esercito Italiano formata quasi interamente da sardi, caratterizzato da un forte senso di gruppo e un sentimento di appartenenza alla Sardegna.
Attraverso filmati d’epoca, viene mostrata la nascita del corpo militare, avvenuta il 1º marzo 1915, in due reggimenti a Sinnai (Cagliari) e a Tempio Pausania, e la partecipazione alla “Prima Guerra Mondiale”.
Nel Primo Conflitto, il comparto sardo venne utilizzato sull’Isonzo dove ottenne la citazione sul Bollettino del Comando Supremo come migliore unità (per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare), sull’altopiano di Asiago, e sul Piave. Le sue azioni vennero premiate con due medaglie d’oro al valor militare.
Il prezzo di queste medaglie fu molto alto: le perdite costituirono infatti il 13,8% degli effettivi, contro il 10,4 della media. Nel contingente, composto quasi interamente da ragazzi sardi, i caduti in guerra sono stati 2.164 uomini, ai quali si deve aggiungere un numero elevatissimo di feriti e dispersi, ovvero altri 12.858 giovani sardi. Tali tragiche cifre danno la misura dell’importanza che ha avuto la Brigata nella storia d’Italia, riconosciuta da 6 Ordini Militari di Savoia, 9 medaglie d’oro, 405 medaglie d’argento, 551 medaglie di bronzo, oltre a due Medaglie d’oro al valor militare per ognuno dei due reggimenti.
Davide Mocci, nel documentario, riprende filmati dell’epoca che permettono di provare a riassaporare quel contesto storico e quella Sardegna, nei luoghi in cui il reparto nacque e anche dove combatté (Veneto e Friuli Venezia Giulia).
La storia della Brigata Sassari prosegue fino ad oggi. Dal quel 1915 si è trasformata, ha visto crescere e diversificare le proprie attività. Nella seconda guerra mondiale è stata inviata a combattere nei Balcani, dal 1941 al 1943, fino a quando all’approssimarsi della disfatta dell’Italia fascista, è stata trasferita a tentare di difendere Roma. Come tutto l’esercito italiano si sciolse all’indomani dell’8 settembre 1943 e così anche il destino dei militari sardi fu quello di molte altre migliaia di italiani: la fuga, oppure il passaggio nelle file tedesche o ancora la deportazione e i lavori nei campi di concentramento. Nel 1958 viene ricostituita la Brigata.
Nella seconda parte del documentario, quindi, si vede l’evoluzione fino alla fase più recente, degli anni novanta, quando viene utilizzata nei Balcani ed in Medio Oriente, nell’ambito di importanti missioni di “peacekeeping”, operazioni militari per il mantenimento della pace.
Davide Mocci presenta infine l’operato moderno della Brigata Sassari, descrivendo in particolare la missione NATO “Stabilization Force” della Brigata Multinazionale Nord, nella Bosnia Erzegovina, nella quale sono stati utilizzati i sardi della Brigata Sassari.
Scheda Emilio Sulis
Emilio Sulis nato nel 1976 a Biella, sardo di seconda generazione, il padre Bachisio era emigrato a Biella da Tonara. Sposato con tre figli, lavora nel Biellese su progetti e ricerche in ambito sociale.
Partecipa ad alcuni tavoli nell’ambito dell’elaborazione dei Piani di Zona (IRIS e CISSABO), al “tavolo delle povertà” e alla “rete territoriale migranti” (tavolo dell’immigrazione), sostenuti dal CSV Biella.
È volontario e consigliere dell’Associazione Culturale DocBi – Centro Studi Biellese e volontario della redazione de Il mondo capovolto, mensile di informazione biellese rivolta all’integrazione degli immigrati.
Laureato in Sociologia presso l’Università degli Studi di Trento, ha frequentato un Master in Studi Internazionali presso la stessa Università, vincitore di concorso di dottorato presso l’Università di Siena. Ha una buona conoscenza della lingua francese e di quella Inglese.
In questi anni ha maturato diverse esperienze lavorative espletando anche attività di ricerca presso l’Osservatorio provinciale disabilità, per conto della Provincia di Biella, collaborando con ASL di Biella su neuropsichiatrica Infantile, analisi e monitoraggio flussi informativi delle disabilità e analisi dei processi.
Partecipa al Progetto “Osservatorio permanente dei bisogni e delle risorse“, www.osservabiella.it, con analisi dati, flussi e indicatori nel settore sociale e sanitario, per la Caritas di Biella e il CSV Biella; collabora con l’Associazione Verso l’A.Gio di Biella per attività varia di valutazione, formazione, progettazione.
Ha effettuato una ricerca sulla condizione giovanile nel Comune di Trivero; un’altra su “atteggiamenti e consumi della popolazione migrante nel Biellese“; un’altra ancora sul tema della disabilità adulta e nascosta in Provincia di Biella e uno Studio di fattibilità per un “Osservatorio provinciale delle disabilità“, per conto del CSV Biella e Domus Laetitiae di Sagliano Micca. Ha partecipato al Progetto “Dal particolare al generale“: formazione sulla tematica de “I piani di Zona”, per CSV Biella, alla Ricerca su “Dinamiche e prospettive del territorio biellese“, per Provincia di Biella-IRES Piemonte, sul welfare locale e alla ricerca quantitativa e qualitativa sui giovani in Provincia di Biella, con analisi dati e interviste.
Per conto dell’A.CSV di Biella, Vercelli e Novara ha effettuato una ricerca su Osservatorio dei bisogni e delle povertà. Rilevazione di carattere qualitativo e quantitativo (analisi secondaria) su bisogni, forme di povertà e di emarginazione sociale per ciascuna Provincia; una Ricerca su immigrati e imprenditori per il Collegio ragionieri Biella e predisposto un questionario – form in HTML per un questionario alle attività turistiche, per l’Università di Bologna.
Ha lavorato per la Costruzione del campione nell’ambito della ricerca nazionale “Indagine sulla condizione giovanile in Italia”, relativamente ai comuni di Tollegno e Donnas, per l’Istituto di ricerca IARD di Milano. Altre ricerche riguardano la soddisfazione dei soci di un’associazione culturale, la “ristoricizzazione dei percorsi formativi e lavorativi nel post-diploma” e la “ristoricizzazione dei percorsi scolastici e lavorativi al termine delle esperienze di formazione professionale” e “la condizione giovanile in Trentino“.
Altre ricerche riguardano il tema rapporto tra immigrati e banche, la sicurezza urbana nel quartiere di Pietra Alta a Torino, e la valutazione dell’impatto finanziamenti delle fondazioni di origine bancaria al volontariato, per conto dell’Università del Piemonte Orientale, sedi di Alessandria.
Ha effettuato le elaborazione di previsioni demografiche analitiche per comuni, provincia di Biella, Vercelli e Novara. L’analisi è stata integrata dalla pubblicazione: Sulis Emilio, Immigrazione nel Biellese tra geografia, demografia e cittadinanza, in C.Brusa, Luoghi tempi e culture dell’immigrazione: il caso del Piemonte, Mercurio, Vercelli, 2004.
Molte sono le pubblicazioni, ne citiamo alcune:
E.Sulis, P.Brocca, Lo so che ci sei. Un’esperienza di ricerca, in L’integrazione scolastica e sociale, Erickson, Trento, 2008
E.Sulis, A.Maniezzo, Occuparsi nella tradizione, A.Gio, Biella, 2007
E.Sulis, Vademecum del progetto Lo so che ci sei, Biella, 2007
E.Sulis, Abitudini, opinioni e consumi migranti. Un approfondimento nel contesto biellese, in C.Fiorio, E.Napolitano, L.Visconti (a cura di), Stili Migranti, Biella, 2007
E.Sulis, Le sfide del Welfare Locale, in IRES Piemonte, Dinamiche e prospettive del territorio biellese, rapporto di ricerca, 2007
E.Sulis, Migranti e imprenditori: il caso biellese, in E.M.Napolitano, C.Fiorio, Imprese di migranti, CCIAA, Biella, 2006
E.Sulis, M.Vinai, L’emigrazione dalla Valle Elvo e Serra: una lettura sociologica, in G.P.Chiorino, Emigrare, vol.6, Ecomuseo della Valle Elvo e Serra, Occhieppo Sup., 2006
E.Sulis, Osservatorio dei bisogni e delle povertà. Demografia e povertà in provincia di Biella, CSV Biella, 2005.
E.Sulis, L’immigrazione nel Biellese tra interessi ed opportunità, in E.M. Napolitano, A.Quaregna, A.Cavalleri, Il risparmio invisibile. Una ricerca sul rapporto tra immigrati e banche nella provincia di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, 2005
E.Sulis, Immigrazione nel Biellese tra geografia, demografia e cittadinanza, in C.Brusa, Luoghi tempi e culture dell’immigrazione: il caso del Piemonte, Mercurio, Vercelli, 2004
E.Sulis, National preferences and intergovernative negotiations in the construction of the PECSD, Quaderni del Circolo f.lli Rosselli, 2, 2002 (premio di studio sulla PECSD).
Alcuni articoli sono comparsi su riviste, giornali e testate locali, tra cui E. Sulis, Siamo poveri, Rivista Biellese, gennaio 2006
Su CD : E.Sulis, M.Vinai, M.Conte, Osservatorio Giovani in Provincia di Biella, A.Gio e Provincia di Biella.
Battista Saiu
Allegato:
– fotografia di Emilio Sulis con i suoi tre figli;
– programma delle proiezioni di Su Nuraghe Film.