Sapori di Sardegna, arance, mandorle e zucchero fuso sulla pietra

Il fascino dell’esotico – ricerca di ingredienti rari e preziosi – radici e trasformazione continua della tradizione

Adriana DesogusSabato 23 maggio, ore 21, nuovo incontro con i “Sapori di Sardegna“. Adriana Desogus presenterà e ci farà gustare su gattò de Narcao, un dolce di mandorle che, nel nome, rimanda certamente alla Francia: nel paese transalpino, le gâteau è il “dolce”.
In Sardegna, viene preparato nel periodo invernale in occasione delle festività di fine anno, in alternativa a su pane de sapa, il pane con vincotto.
Su gattò testimonia, nel nome, la sua derivazione “forestiera”, un fascino, quello dell’esotico, a cui anche i Sardi sono sensibili: propensione che conferma la continua ricerca delle cose rare, non facilmente reperibili e, quindi, intrinsecamente “preziose”, come quello di farsi ritrarre – anche nel caso della presentazione dei “Sapori di Sardegna” – con dolci estranei alla recente produzione culinaria isolana.
Infatti, l’immagine ritrae Adriana Desogus con una magnifica gran crostata di frutta fresca “per dare un po’ di colore all’immagine di su gattò” – così sostiene, proprio Lei – in alternativa al monocromatismo dello zucchero caramellato.
Scorrendo alcune immagini realizzate per presentare eventi analoghi è ben chiaro il ripetersi di scelte simili da parte dei soggetti ritratti.
Quello delle varianti in cucina è un fatto conosciuto, che, spesso, ha dato vita a contaminazioni felici.
Si ritrova lo stesso fenomeno delle “contaminazioni ricercate” nelle varianti di alcune fogge di vestiario, nelle realizzazioni architettoniche o nelle composizioni di giardini con essenze botaniche alloctone.
Emblematica, per quanto riguarda Biella, la città in cui ha sede Su Nuraghe, la realizzazione del parco della Burcina alle pendici dei primi contrafforti alpini, piantumato di rare cultivar di rododendri ed esotiche azalee di varietà e colori diversi.
D’altronde, anche nel caso di su gattò, alle mandorle – ingrediente locale ampiamente diffuso e coltivato nelle varianti dolci/amare – va sommato lo zucchero, in passato ingrediente prezioso, poiché proveniente da paesi extraeuropei: il suo costo si è abbattuto solo con l’introduzione della produzione europea di barbabietola da zucchero.
Anche l’altro ingrediente, l’arancia, indispensabile per spalmare lo zucchero fuso sulla pietra, si coltiva sul territorio isolano solo in epoca recente.
Andando indietro nel tempo, scopriamo che anche la mandorla – ingrediente culinario caratteristico del Mediterraneo – è originaria nell’Asia centrale.

Battista Saiu


Adriana Desogus

Figlia maggiore dei cinque di zia Virginia giunge a Biella il 15 ottobre 1961 all’età di 18 anni, raggiungendo la famiglia al Favaro.
Il giorno seguente, il 16 ottobre 1961, al mercato, conosce il futuro marito Giuseppe, con il quale, dopo il fidanzamento ufficiale del dicembre 1963, si sposa nel luglio 1964 e dal quale ha cinque figli.
Tra il 1961 ed il 1965, ha lavorato presso l’impresa manifatturiera “Nastrificio De Bernardi“, il cui stabilimento era dove attualmente ha sede il Circolo “Su Nuraghe“.
Ha prestato servizio presso diverse famiglie in Biella.
Autodidatta nella cucina dei dolci, ha imparato la specialità sarda di su gattò dalla madre Virginia, la quale era solita prepararlo in occasione della festa del Santo Natale.

Nell’immagine: locandina che ritrae Adriana Desogus con la gran crostata.

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