Distribuire formaggi sardi in eccesso alle popolazioni povere del mondo

I Sardi dell’emigrazione vorrebbero che i loro conterranei partissero per diletto e non perché costretti a emigrare – Nella sezione fotografias, alcune immagini della protesta all’aeroporto di Alghero – Pastore sardu non t’arrendas como!

stemma Sardegna
Alcuni sindaci ritratti a fianco del Movimento Pastori Sardi in lotta per il diritto a continuare a esistere e lavorare

Venerdì 20 agosto, durante la nostra breve permanenza in Sardegna, siamo stati bloccati ad Alghero dalla protesta del “Movimento Pastori Sardi” organizzata presso alcuni aeroporti in concomitanza con l’arrivo dei turisti in vacanza nella nostra Isola.
Superati i primi momenti di disagio, abbiamo voluto scambiare alcune parole con gli scioperanti per capire le ragioni della loro lotta.
Ci siamo qualificati come Sardi che vivono in Continente. Riconosciuti come fratelli, hanno riassunto i motivi della loro lotta in poche parole: vogliono continuare a lavorare in Sardegna, non hanno intenzione di lasciare le loro terre, la nostra terra in mano a speculazioni e a quanti vorrebbero che abbandonassero luoghi e lavoro ereditato dai padri.
Una protesta dignitosa e composta di chi non vuole cedere al ricatto imposto dai cartelli delle grandi industrie lattiero-casearie con l’inaccettabile prospettiva di nuova emigrazione.
A guidare le manifestazioni, Sindaci coraggiosi scesi in piazza a fianco dei loro concittadini indossando la fascia tricolore dell’ufficialità.
Molti di loro ci hanno chiesto di far conoscere le ragioni della loro lotta consegnandoci uno scritto che di seguito trascriviamo.

Battista Saiu

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