Sabato 30 gennaio, alle ore 21, al Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella ritornano i Sapori di Sardegna – Nella Lastrucci Scatta presenterà sos papassinos nella variante di Tertenia
Tertenia, il paese più meridionale dell’Ogliastra, 100 km da Cagliari, sorge nella valle compresa tra Monte Ferru e il tacco di Monte Arbu, conserva interessanti simbologie nell’arte effimera del pane e nei dolci della festa.
Molti conoscono il candido pane degli sposi a forma di coroncine intagliate (piccadas), infilato in lunghe canne verdi portate dai fanciulli che aprono il corteo nuziale ogliastrino.
Tra i dolci, particolarissimi sono sos papassinos per via dell’insolita forma tronco-conica che rimanda a quella del nuraghe, diversa da quella più usuale a forma di losanga.
Come in altri casi, gli ingredienti di questa specialità contadina sono tipici dei dolci autunno-invernali dell’Europa folclorica: noci, mandorle o nocciole, farina, uva passa e “saba”, l’immancabile vincotto con funzione edulcorante.
Si tratta di prodotti di lunga conservazione che fino a un recente passato venivano custoditi nelle dispense domestiche per superare i mesi più freddi dell’anno e la ridotta disponibilità di cibo.
Alla morte stagionale, seguita dal suo rifiorire, veniva associata la caducità della vita dell’uomo e l’attesa di rinascita.
Infatti, quella della natura non è mai morte definitiva. È un eterno susseguirsi morte/vita, una rigenerazione continua come l’alternarsi del giorno e della notte.
Pertanto, in molte culture, la ricorrenza dei “morti” è momento di lutto in quanto fine/morte del raccolto, immagazzinato/sotterrato e al contempo di festa perché proprio il raccolto e la sua abbondanza permette di superare le ridotte disponibilità alimentari.
Anche nei dolci di Tertenia, i “diavolini”, i mille granelli di zucchero colorato sparsi sui papassinos, sarebbero un esplicito rimando al ritorno della vita, alla rifiorire della nuova stagione
Battista Saiu