Elementi rituali e calendariali connessi al mondo vegetale ed al frumento in particolare si farebbero risalire ai primordi della civiltà. Fino a pochi decenni fa, il mondo contadino era governato dal tempo della luna le cui diverse fasi scandivano l’inizio e la fine dei lavori dei campi. Luna e sole sono i simboli più antichi connessi al sacro; tutte le religioni presentano forti legami tra i corpi celesti e le attività dell’uomo. Così è per la festa di Pentecoste, Pasca de flores, la terza Pasqua dei Sardi, dipendente dalla luna della Pèsach ebraica da cui origina quella cristiana di Resurrezione.
Saperi antichi che i Sardi di Biella puntualmente ripropongono, tutelano e tramandano.
Così sarà domenica 23 maggio ad Oropa con canti, preghiere e segni, con flabelli di grano a decorare lo stendardo della Vergine Nera.
In passato a Biella, in molte località della Sardegna ancora oggi, le feste più importanti sono abbellite da particolari addobbi vegetali formati da spighe mirabilmente intrecciati.
Simbologie e gesti antichi che rimandano al Neolitico, alla nascita dell’agricoltura, quando l’uomo inizia ad allevare animali ed a coltivare vegetali. È noto, infatti come intorno all’11.000 a.C. i ghiacciai cominciarono a ritirarsi verso i poli, il clima divenne molto più mite; l’uomo, gli animali e la vegetazione si adeguarono a questa nuova e favorevole situazione.
L’uomo che sino a quel momento era stato cacciatore e raccoglitore divenne pastore e coltivatore.
Duemila anni dopo il ritiro dei ghiacciai, era già avviata la coltivazione volontaria di piante, l’addomesticamento e l’allevamento di animali.
Sotto l’influenza di un clima caldo e stabile comparvero in oriente campi di frumento selvatico e lentamente l’agricoltura si diffuse in vaste aree dell’Europa, Africa ed Asia.
Nel Biellese, a parte la “recente” coltivazione cerealicola del riso, permangono interessanti forme arcaiche di allevamento segnate dal ciclo stagionale quali la transumanza primaverile/autunnale, l’inarpa-desarpa verso pascoli in quota. Ad Oropa, il giorno di San Bartolomeo segna l’arrivo dell’inverno con le mandrie che si avviano verso il piano.
Battista Saiu