Vestigia di antichi saperi connessi al rapporto uomo-natura

Sabato 25 e domenica 26 settembre, Week end del gusto a Borgo di Vallesone di Domodossola – Serata inaugurale con conferenza del prof. Battista Saiu su: La capra nell’iconografia popolare – proiezione di immagini di maschere animali dell’Europa selvaggia con al centro il Piemonte e la Sardegna – Domenica 26, Festa dei frutti di una volta – mercatino di prodotti alimentari tipici – intrattenimenti musicale e teatrale – ensemble musico-vocale

orso di Samugheo
Samugheo (Oristano), maschera de s'Urtzu, l'Orso: copricapo costituito dalla testa di caprone.

Il mondo contemporaneo della razionalità e della tecnologia conserva ancora le vestigia di antichi saperi connessi al rapporto umano con la natura e, in modo particolare, con la sfera degli animali1.
La figura caprina2, a riguardo, è baricentro di numerosi significati e suggestioni nel panorama degli studi antropologici e la relativa simbologia trova alcune caratterizzazioni in base alla differenza dei sessi. La forma femminile di tale animale, ad esempio, riconduce all’idea dell’agilità e della libertà e, nell’estremo Oriente, la relativa entità simbolica è strettamente connessa ai fulmini: in generale, per lo più sul bacino del Mediterraneo, è possibile individuare in tale relazione una sorta di eco del legame divino tra Cielo e fertilità della Terra, in stretto rapporto alle attività agricolo-pastorali3.
Il capro maschio, invece, ha frequentemente assunto una valenza molteplice e dai tratti spesso ambivalenti. Celebre è il mito di Dioniso trasformato in capro per fuggire in Egitto dall’assalto al Monte Olimpo da parte di Tifone, nonché la figura di Pan e l’immagine dello stesso animale quale cavalcatura della dea Afrodite, modelli narrativi ritenuti emblemi di assimilazione e di propiziazione delle forze riproduttrici della natura4. Nell’antica Roma il poeta Ovidio, attraverso i suoi versi5, attesta la presenza dei riti dei Lupercalia il 15 di Febbraio, caratterizzati dalla presenza di un dio Fauno nelle sembianze di un capro6; altre fonti antiche testimoniano la presenza di simili figure anche in altri costumi presenti nella cultura italico-latina7, usanze che, secondo diverse analisi, parrebbero conservare alcuni elementi caratteristici nella realtà attuale delle maschere del Carnevale, ed in particolare, con maggior evidenza visiva, in molte di quelle reperibili nella zona “barbaricina” della Sardegna8.
Anche alcune Maschere animali di Piemonte e Valle d’Aosta ritornano a nuova vita come nel caso di Volvera9 in cui orso e capra ricompaiono, dopo decenni di assenza, nel calendario festivo del Comune alle porte di Torino.

Tuttavia tali elementi di matrice precristiana già a partire dalle opere del poeta latino Orazio hanno teso ad essere connessi ai concetti di impudicizia, di libidine, di lascività e di lussuria, per poi essere delineati progressivamente in tutta la loro negatività, specie nel corso del Medioevo, quando l’animale caprino costituì una delle sembianze tipiche del male personificato nel diavolo, del peccato e dei malvagi, sia nelle raffigurazioni artistiche del Giudizio Universale10, sia nelle tradizioni del racconto popolare, come ben testimoniano le relative leggende rintracciabili anche nella cultura sarda11. In tali visioni ostili parrebbero aver rivestito un ruolo suggestivo, comunque influente e determinante, anche le universali immagini presenti nell’Antico Testamento12, in relazione ai sacrifici di purificazione ed espiazione, nel corso dei quali l’animale, in quanto portatore dei peccati e delle impurità dei figli di Israele, veniva ucciso od abbandonato nel deserto13.

Gianni Cilloco


locandina

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  1. Cfr. ex plurimis: P.Grimaldi – L.Nattino, Dei selvatici. Orsi, lupi e uomini nei Carnevali del Piemonte, Regione Piemonte – Museo di Scienze Naturali di Torino, 2007. []
  2. Cfr. B. Saiu Pinna, Animali e miti, ricordi nella mente, un’Isola nel cuore, Biella 2006. []
  3. Cfr. la voce “capra” in J.Chevalier – A.Gheerbrant, Dizionario dei Simboli. []
  4. Cfr. la voce “capro” in J.Chevalier – A.Gheerbrant, cit. []
  5. Cfr. Fasti II, 267-268. []
  6. Cfr. K.Kerényi, Lupo e capra nella festa dei Lupercalia, in Id., Miti e Misteri, Bollati Boringhieri, Torino 2010, pp. 270-278. []
  7. Cfr. A.Cattabiani, Calendario, Mondadori, Milano 2003, p.144. []
  8. Per una panoramica fotografica: G.Concu – F.S.Ruiu, Maschere e Carnevale in Sardegna, Imago, Nuoro 2006. []
  9. Cfr. D.Porporato, L’orso e la capra del carnevale di Volvera in P.Grimaldi (a cura di) Bestie Santi, Divinità, Torino 2003. []
  10. Cfr. J.Chevalier – A.Gheerbrant, cit. []
  11. Cfr., per esempio, D.Turchi, Leggende e racconti popolari della Sardegna, Newton Compton, Roma 1986, p. 113. []
  12. Cfr. per esempio il libro del Levitico XVI. []
  13. Cfr. J.Chevalier – A.Gheerbrant, cit. []

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