Immagini della cerimonia nella sezione Fotografias
Biella, 17 marzo 2011 – A mezzogiorno in punto, alle porte della città, un coloratissimo corteo si è formato all’ingresso dell’area monumentale di Nuraghe Chervu. In testa un grande Tricolore, seguito dalla bandiera della Regione Piemonte e dallo stendardo della Regione Autonoma della Sardegna, sorretti dalle giovani generazioni della Comunità dei Sardi di Biella: adolescenti, giovani adulti e giovani famiglie, immagine viva della speranza del domani.
La solennità per le celebrazioni dell’Anniversario patriottico è stata festeggiata alla presenza del sindaco di Biella, Donato Gentile in fascia tricolore, del vice sindaco Livia Caldesi, dell’Assessore allo Sport, Politiche giovanili, Progetti europei, Roberto Pella, di alcuni consiglieri comunali di entrambi gli schieramenti politici, tra cui Rinaldo Chiola e Diego Presa.
La cerimonia è iniziata con il canto dell’Inno di Mameli e dell’antico Hymnu Sardu Nationale (Inno nazionale del Regno di Saregna), intonati dalle Voci di Su Nuraghe e accompagnati dalla tromba di Paolo Mattinelli, a significare la continuità delle origini: il 17 marzo 1861, Regno di Sardegna diviene Regno d’Italia, rinominato Repubblica Italiana con il referendum del 2 giugno 1946.
Subito dopo, l’antica Confraternita di Santa Croce e della Santissima Trinità di Graglia si è recata presso la pietra dedicatoria che ricorda i Caduti sardi e i Caduti Biellesi per il canto del Miserere – fede e pietà, omaggio popolare, riflessione oltre la retorica di circostanza – seguìto dalle parole del cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu in stola, tricorno e coccarda tricolore, che ha impartito la benedizione religiosa. Di fronte a lui, lo stendardo processionale di Santa Maria di Oropa e di Sant’Eusebio da Cagliari, scortato dalle bandiere religiose e dai Vigili Urbani della Città di Biella in alta uniforme.
Nel mentre, le donne di Su Nuraghe nei loro abiti tradizionali della festa si predisponevano attorno all’opera megalitica di Nuraghe Chervu rivestita per l’occasione da una grande fascia di stoffa tricolore, affiancate dalle Vallete an gipun della Valle Cervo, per procedere con l’antico rito di benedizione con il grano al passaggio del sacerdote e delle autorità.
Infine, le salve beneaugurali dei Fucilieri di Su Nuraghe coordinati da Gesuino Masala: lontana eco e controcanto festoso alle salve di cannone esplose in contemporanea a Roma dal colle del Gianicolo per salutare il 150° compleanno dell’Italia Unita.
Sui pennoni, il Tricolore dell’antico Regno di Sardegna, divenuto italiano, continua ininterrottamente a garrire, affiancato dalle bandiere regionali di Piemonte e Sardegna e dell’Europa unita.
Giovanni Usai
Biella, Nuraghe Chervu, festa dell’Italia unita: antica Confraternita di Santa Croce e della Santissima Trinità di Graglia