Un gemellaggio di fatto tra Candelo e Sarroch – dal 1991, alternativamente, in Piemonte e in Sardegna, torneo di calcio fra ragazzi di Candelo e giovani Sarrochesi, figli o nipoti delle persone che, sin dagli anni ’60, avevano trovato lavoro nel Biellese – visite guidate presso i siti più interessanti ed incantevoli dell’Isola e del Continente.
Per il ventesimo anno consecutivo, si è svolto nei giorni dal 2 al 6 giugno 2011, a Candelo, il concreto gemellaggio sportivo di giovani ragazzi appartenenti alle formazioni calcistiche di Sardegna e di Candelo. Nell’arco degli anni, si sono avuti incontri con molte squadre biellesei, tra cui: Villaggio Lamarmora, Libertas, S. Biagio, Fulgor Cossilla, Chiavazzese, Vigliano, Cossatese Spolina, Lessona, Valle Cervo, Occhiepese, Mongrando, Ponderano, Gaglianico, Sandigliano e Salussola.
Biella ed il suo territorio presentano diversi legami “personali” con il paese sardo di Sarroch, sin dai tempi delle migrazioni tra Isola e Continente del secondo dopo guerra. Nei primi anni, infatti, arrivarono per prime, a Biella le sorelle Caboni Pinna, le quali, giunte in questa terra d’oltre mare, presto si sposarono, l’una coniugandosi con tale Zabrini, un’altra sposando un certo Mazzetto, stabilendosi a Candelo.
Nel triennio ’60-‘63 l’emigrazione da Sarroch toccò il suo apice. I primi a lasciare la propria terra in questo periodo mi pare siano stati proprio la mamma Giggina Pinna, vedova Caboni – la quale, già molto avanti negli anni, accettò il mio invito a preparare i suoi dolci artistici in occasione della prima mostra dolciaria del Circolo Su Nuraghe di Biella – suo figlio Virgilio ed una delle nipoti, tale Ginetta Caboni.
A Candelo giunsero Salvatore Vassallo e Tarsilia Marcia, insieme ai figli Rosina, Pinuccia, Raffaele e Ninetto; la coppia formata da Nicola Lai e Grazia Garau, con i figli Nino, Maria Paola, Gianni, Rino e Margherita; Emilio Boi con due figli, Pietro e Giancarlo; Lai Vincenzo “Pibioni”, con una delle figlie, Ginetta; Giorgio Pala, Duilio Frau, “Crispeddu” Piras, “Arraneddu” Secci, “Marenda” Espis, Pietro “Perresaccu” Melis.
A Biella e in vari paesi circostanti giunsero alcuni dei fratelli Piroddi, ossia Gigina, Silvestro e Gesuino; nonché i Murgia Meloni ed Erminio Casula. A Vaglio Pettinengo arrivò la famiglia di Antonio Pinna, con la moglie Massa ed i figli, forse quattro di numero.
A Zumaglia giunsero Efisinu Murgia; Bettina Meloni con i figli, tra i quali ricordo i nomi di Gigliedda Liviana e Antonio; ed ancora i due fratelli Meloni, Gianni e Lino. A Occhieppo Superiore, località Galfione, giunsero i Perra Salonis, Lai Vincenzo, Angela Perra e ancora Salvatore “Malloru” Salonis.
Mi scuso con tutti coloro che, ahimè!, non sono riuscito a ricordare.
Quasi tutti, col tempo, fecero ritorno a Sarroch, specie quando iniziarono i locali lavori per la costruzione dell’allora più grande raffineria d’Europa, la SARAS .
Diversi, però, sono rimasti sotto le Alpi. Vivono ancora oggi a Candelo Pinuccia e Ninetto Vassallo. A Biella Chiavazza la sorella Rosina, nonché i figli di Efisinu Murgia-Meloni con le loro famiglie. A Vigliano Biellese abita ancora Erminio Casula con la sua famiglia. A Biella vivono ancora oggi Giggina Piroddi con i figli; la moglie ed i figli di Virgilio Caboni; Gianni ” Pistoccu ” Lai con la moglie, i figli ed i nipoti.
Ultimi arrivati a Biella furono la famiglia Salonis Casula, nel corso degli anni ’80, e solo nel Settembre 2010 il nipote della famiglia Pinna Massa di Vaglio-Pettinengo, Maurizio Caria, “sonadori de launeddas”.
Con questo racconto ho esaudito il mio profondo desiderio di far conoscere ai miei compaesani le mete dove tanti Sarrochesi emigrati hanno vissuto e, nello stesso tempo, rendere noto il luogo delle mie origini.
In questa ottica, nel 1991 ho pensato che il primo passo concreto in questa direzione potesse essere quello di organizzare uno scambio fra ragazzi di Sarroch e coetanei di Candelo, ritenendo probabile che fra i giovani Sarrochesi potessero essere presenti i figli o i nipoti delle persone che, sin dagli anni ’60, avevano trovato lavoro nel Biellese. Tale ipotesi trovò conferma nella realtà e, così, andai subito a parlare della mia idea con l’allora Presidente della squadra di calcio della Pro Candelo, il sig. Armando Catozzo, convincendolo dell’importanza che poteva avere per i ragazzi dei due centri l’iniziativa. Ogni ragazzo, infatti, doveva essere ospitato dalla famiglia di un suo coetaneo mentre gli accompagnatori dovevano, a loro spese, andare ad alloggiare in albergo. In seguito molte delle famiglie dei ragazzi coinvolte hanno stretto amicizia e, da allora, si scambiano reciproca ospitalità quando vanno a trascorrere un periodo di ferie nelle rispettive terre. Cosi alle ore 12.30 del 15 Giugno 1991, per la prima volta arrivano con il loro pullman, da Sarroch in piazza Castello, a Candelo, una ventina di ragazzi dai 10 ai 12 anni, accompagnati dall’allora Assesore allo Sport Angelo Dessì, dai dirigenti Roberto Sanna, Raffaele Martis, Gianni Mura e Giancarlo Tiddia e dall’allenatore Luciano Spanu con parecchi assistenti.
La sera si tenne una cena, ospiti dell’allora sindaco Barioglio del suo vice Bollo e del Presidente della Pro Loco, di poco precedente alla signora Biollino. Una visita fu effettuata anche presso i locali del Circolo Su Nuraghe che, allora, aveva come Presidente, se non erro, Franco Piras .
Lo stesso anno, a Settembre, ci fu lo scambio di visita in Sardegna, a Sarroch. L’esperienza trovò ripetizione per diversi anni a seguire e solo di recente ha trovato una cadenza ad anni alterni anche nell’ospitalità. Nei 5 giorni di durata viene organizzato un torneo di calcio cui partecipano squadre del circondario, dedicando parte della giornata a visite guidate presso i siti più interessanti ed incantevoli della zona.
Da una quindicina d’anni infaticabile Presidente della Pro Candelo è il sig. Graziano Falla, mentre, più o meno dallo stesso tempo, Maurizio Mamberti è vice-presidente – e molto altro ancora – del Sarroch Calcio.
Non si può non ricordare, poi, la persona di Carmelo Samartino che, da dietro le quinte, garantisce la possibilità a tanti ragazzi di Sarroch di poter fraternizzare con i propri coetanei biellesi e trascorrere ore di spensieratezza. Come non vanno certamente dimenticati i tanti collaboratori che non sono stati menzionati.
Quest’anno, dopo dieci anni d’assenza, ha fatto ritorno presso il Circolo Su Nuraghe di Biella il Sindaco di Sarroch, il neo-eletto Tore Mattana, insieme all’assessore Ginaluigi Meloni, accolti dal Presidente Battista Saiu e da tutto il Consiglio, unitamente al Sindaco di Candelo, Giovanni Chilà ed ai suoi Assessori. Occasione nella quale sono state ripromesse nuove e future iniziative comuni di “gemellaggio”.
Gianni Lai
bravo GIANNI!!!!HAI FATTO UNA CRONOLOGIA PERFETTA….SONO RITORNATO INDIETRO NEL TEMPO A LEGGERE LA STORIA DI NOI SARROCCHESI!!!MI SEMBRA L’ALTRO GIORNO TUTTO QUESTO,MA SONO PASSATI 50 ANNI..è MOLTO BELLO QUELLO CHE SI CONTINUA A FARE,SE NON ALTRO A TENERE VIVE LE ORIGINI CHE SONO MOLTO IMPORTANTI,QUESTA SORTA DI GEMELLAGGIO CHE SI è CREATO …MI FA STARE CON UN PIEDE IN UNA STAFFA E CON L’ALTRO NELL’ALTRA,ANCHE SE ORMAI SONO RIENTRATO A SARROCH DA PARECCHIO,CANDELO NON MI LASCIA INDIFFERENTE ANZI..SONO CRESCIUTO LI, E LE NOSTALGIE NON MANCANO…TANTI AMICI D’INFANZIA CHE NON POSSO DIMENTICARE,SPERO CHE TUTTO QUESTO CONTINUI AFFINCHè RIMANGANO VIVE LE TESTIMONIANZE DEL PASSATO!!!!A TUTTI GLI AMICI DI CANDELO E DINTORNI UN CARO ABBRACCIO…VI PORTERò SEMPRE NEL MIO CUORE!!!!!!