È morto Mario Pozzo, una vita da giornalista onesto

Una grave perdita per la società civile, per i libertari, per le donne e gli uomini liberi.

Luigi Squillario
Piatto Biellese, l'avv. Luigi Squillario alle esequie di Mario Pozzo.

All’età di 63 anni è morto a Biella Mario Pozzo, una vita da giornalista onesto. Ha lavorato con passione per Eco di Biella e per la Gazzetta del Popolo di Torino. Ha fondato il mensile “30 Giorni Biella”, “Il Caffè giornale”; ha collaborato con “il Biellese”, “La Stampa”; per alcuni anni ha diretto i servizi giornalistici di “Radio Biella”.
I funerali si sono svolti stamane in forma civile presso la sua abitazione in Frazione Lora, nel comune di Piatto. Lascia la moglie, Donata Belossi e i figli Marco e Riccardo, avuti dal primo matrimonio. Dopo la cerimonia, la salma ha proseguito per Trecate per essere cremata. Le ceneri saranno custodite nel cimitero di Donato Biellese.
La rettitudine morale e l’attenzione verso la verità da ricercare e verificare sempre, prima di essere “messa in pagina”, hanno caratterizzato la vita di Mario Pozzo. Una peculiarità nota ed apprezzata da tutti, ricordata anche da quanti hanno preso la parola per rendergli pubblico omaggio nel momento dell’estremo saluto. A fianco del feretro si sono alternati Marco Atripaldi, amministratore delegato di “Eco di Biella”, giornale per il quale Mario lavorava ancora, e don Carlo Dezzuto, già direttore del giornale cattolico “Il Biellese”, seguiti dalle parole affettuose del cugino Serge Anice, giunto appositamente da Grenoble; dalle riflessioni del notaio Paolo Tavolaccini e dell’avv. Luigi Squillario, che reggeva in mano una copia del mensile “30 Giorni Biella”, la rivista pubblicata dal 1985 al 1988. Gli articoli di Mario Pozzo – ha ricordato Squillario – sono stati un contributo alto alla vita civile della città, uno stimolo costante alla corretta gestione della cosa pubblica, incoraggiamento e pungolo senza sconti per gli amministratori e per i personaggi pubblici.
Particolarmente attento alla causa dei più deboli e degli ultimi della società, Mario trattava sempre con grande rispetto ed umiltà le notizie di cronaca giudiziaria di cui dava conto nei giornale.
Nei quotidiani di oggi, anche l’ordine degli Avvocati e la Camera Penale di Biella, partecipano al lutto della famiglia, ricordando la professionalità, la sensibilità e la libertà del giornalista giudiziario.
Il rito funebre, particolarmente commovente e partecipato, è stato accompagnato dalle note del Coro Baiolese proveniente da Bajo Dora, nel Canavese, diretto dal maestro Amerigo Vigliermo che ha intonato: “Era di sera, che passeggiavo…“; “Addio Lugano bella“; “Fischia il vento“; “Quei briganti neri” e “Vieni o maggio“. Tra i brani che hanno scandito le fasi della cerimonia civile del commiato, due sono quelli composti da Pietro Gori, l’avvocato dei sovversivi, autore di alcune tra le più famose e note canzoni anarchiche dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento.
Una grave perdita per la società civile, per i libertari e per tutte le donne e gli uomini liberi.

Battista Saiu

1 commento

  1. Purtroppo un altro amico della libertà ci ha lasciato…
    sono vicino alla famiglia…
    un abbraccio max

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