Giovani sardi a Bologna, al chiaro di luna tra risate di ogni età

Appunti ed impressioni del rappresentante di Su Nuraghe all’incontro dei giovani sardi a Bologna (20-21 maggio 2011) – convegno preparatorio del meeting di Chia (Cagliari) – L’avventura di Bologna? Memorabile è dire poco! – Cosa possiamo fare noi giovani per la Sardegna e Come?

Erica Zanella Maolu
A desta, nella foto, Erica Zanella Maolu di Su Nuraghe di Biella, ritratta a Bologna con Federica Mulas e Martina Marras del Circolo Sardo di Prato.

Tutto inizia a Milano dove incontro altri tre ragazzi. Saliti sul treno, ci conosciamo scambiando due parole davanti ad un caffè ed eccoci arrivati a Bologna. Davanti alla stazione incontriamo un altro giovane rappresentante e così proseguiamo tutti insieme.
Nonostante qualche piccolo disguido con gli autobus (siamo riusciti a prenderlo nella direzione contraria!!), scendiamo alla nostra fermata (quella giusta!) e davanti ci troviamo un parco, non un’anima viva, un caldo infernale e un immenso piazzale asfaltato… il primo pensiero è stato: “non è che abbiamo sbagliato di nuovo??” Il posto era quello giusto, ma eravamo arrivati e in tempi record, ben un’ora di ritardo!
Iniziamo le presentazioni con tutti gli atri e al mio: “arrivo da Biella“, la risposta unanime era: “Ah!, ma voi siete quelli del Nuraghe!!
Nel tardo pomeriggio inizia il primo incontro con gli scrittori sardi contemporanei. Sono intervenuti non solo Marcello Fois, Michela Murgia, Alberto Masala, Bachisio Bandinu, ma anche e soprattutto noi giovani.
I temi centrali toccati nel dibattito sono stati il ruolo che ricopre lo scrittore nei nostri tempi e soprattutto lo scrittore sardo che fa conoscere al di fuori della Sardegna le tradizioni e le usanze che spesso vengono nascoste da stereotipi e a volte dagli stessi sardi. Un’altra parte del discorso è stato improntato sull’utilizzo della lingua sarda e in generale sui significati delle parole.
Dopo tre ore di discussione con lo stomaco che gorgogliava ci incamminiamo verso l’albergo dove ci attendeva la cena… poco sarda e molto bolognese!
La serata è trascorsa piacevolmente al chiaro di luna nel giardino del circolo tra risate di ogni età.
Ed è proprio da gente di ogni età che dovrebbero essere composti i circoli, giovani e anziani. I giovani non vedono i circoli come qualcosa di vecchio, da chiudere, la cosa importante è dar loro la possibilità di fare progetti e attività che permettano di vederlo come un luogo un po’ loro, dove ritrovano i propri interessi e possono sviluppare le loro idee. Posso aggiungere che le differenze d’età all’interno dei circoli non sono un problema, anzi dovrebbero essere un metodo di confronto tra le diverse visioni scaturite da diverse esperienze di vita.
Posso affermare, anche sentendo le esperienze di altre realtà, che sicuramente il circolo di Biella dà molto spazio ai giovani, cerca il loro coinvolgimento con iniziative fatte apposta per noi, come la presentazione serale di film sardi, che anche io ho presentato; facendo partecipare come parte attiva sia giovani che bambini nelle iniziative e nelle feste; o ancora facendo concorsi per le scuole elementari e medie come quello che è stato fatto non molto tempo fa, nel quale i bambini dovevano disegnare un Nuraghe, e quindi la loro visione della Sardegna.
La mia famiglia ed io ci impegniamo più che possiamo nelle attività del circolo da parecchi anni. Purtroppo a causa di impegni relativi allo studio ora sono poco sovente a Biella, ma faccio del mio meglio per continuare a partecipare attivamente!
Sabato mattina è stata un po’ dura alzarsi, ma era la giornata dedicata a noi giovani. Colazione di corsa e la conferenza inizia. Cosa possiamo fare noi giovani per la Sardegna e Come? Questa è stata la domanda principale. Le idee sono state veramente tante tutti siamo intervenuti per dire la nostra e per rendere note le iniziative dei nostri circoli. I giovani dovrebbero essere il punto di forza per l’innovazione, alcuni dei ragazzi che ho conosciuto lo sono già all’interno dei loro circoli, c’è chi ha creato un social network per i giovani sardi, chi organizza eventi per i giovani promuovendo cultura e gastronomia sarda e chi vorrebbe raccontare la Sardegna attraverso le storie di chi non vive più là.
Come già detto le idee sono state le più varie, tanto che l’ora di pranzo era già passata da un pezzo e noi continuavamo a parlare! Interrotti da Tonino Mulas, il presidente della FASI, andiamo a mangiare, questa volta un pranzo tutto sardo, e per nulla bolognese… e si continua a parlare!
La sera c’era il concerto dei gruppi sardi ma, a malincuore, era ora di tornare a casa… tra qualche risata e un sonnellino eccoci tornati a Milano entusiasti di aver passato due giorni memorabili, prima di rientrare definitivamente a Biella…

Erica Zanella Maolu

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