La Sardegna, immagine e parola tra lingua, natura e cultura

Sabato 17 dicembre, ore 21, saloni biblioteca Su Nuraghe, serata di auguri e presentazione di “Su Calendariu 2012” – inizio tesseramento del nuovo anno sociale, Cumbidu (rinfresco) – inaugurazione mostra “Sardegna e natura, anche gli uccelli volano alto” – visitabile fino al 29 febbraio 2012, apertura: martedì, venerdì e sabato, ore 21-23 – ingresso libero.

Su Calendariu 2012
Prima copertina di Su Calendariu 2012.

L’edizione di Su Calendariu 2012, decorata da venti dipinti di Andrea Quaregna di Biella, è un’anticipazione per immagini del programma di attività del prossimo anno sociale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella: “La Sardegna, immagine e parola tra lingua, natura e cultura”. Alcune delle opere fanno parte della rassegna personale, inaugurata nel mese di settembre 2008, dal suggestivo titolo: “Il ciel la juta”, che rimanda al supporto materico su cui sono rappresentati gli animali.
Su Calendariu 2012 presenta una scelta di esemplari di animali che hanno il loro habitat naturale in Piemonte e in Sardegna. Come la natura condivide le proprie ricchezze, Andrea Quaregna, socio piemontese di Su Nuraghe, offre immagini, poesia ed emozioni a tutti, non solo ai Sardi e ai Piemontesi.
A ciascuna immagine sono associati degli haiku, brevi poemi di una manciata di parole: “diciassette sillabe distribuite in tre versi di cinque, poi sette e nuovamente cinque sillabe (5-7-5)”.
Con l’immagine e con la parola, Andrea Quaregna offre “un setaccio delle emozioni che trattiene poche preziose parole, un freno alla dispersione descrittiva che conduce all’essenzialità”.
Come sostiene l’autore, “la metrica dello haiku è come la tela grezza di juta su cui realizzo le mie opere: scarna e all’apparenza ruvida, mentre le parole che lo compongono e l’animale dipinto sono un pieno dentro un vuoto incombente”.
Grazie alla consulenza di Giuseppe Onnis, del soggetto di ogni opera vengono forniti il nome scientifico, il termine italiano, l’etimologia e le corrispondenti dizioni sarde: nuovo tassello di un progetto più ampio, teso a conservare e a promuovere la ricchezza di idiomi presenti nel territorio subalpino, in conformità allo spirito che ha animato il legislatore nella promulgazione della Legge Regione Piemonte n. 12 del 7 aprile 2009, nella prospettiva di riuscire a completare, con nuovi apporti, un lessico dei termini piemontesi e sardi che individuano i medesimi animali.
Nel 2012, le principali iniziative di Su Nuraghe saranno caratterizzate anche da altri elementi naturali di Sardegna, vegetali e minerali, con la presentazione e la valorizzazione di reperti presenti in collezioni pubbliche e private piemontesi. Riscoperta e riproposta di quanto noto agli studiosi per far conoscere e salvaguardare, attraverso oggetti di cultura materiale, l’identità di un popolo, tra storia e tradizioni. È la richiesta di risposte a un passato, che preme su un presente sempre più disorientato e disorientante, nell’impellente urgenza di identità dell’uomo post moderno. Un tentativo forse ambizioso di rispondere con i piccoli passi della scansione temporale dei giorni, in cui i nomi dei santi sono indicati in limba: è questo Su Calendariu 2012, fitto di date e ricorrenze di avvenimenti nella vicenda della grande Isola.
Affermava Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, lo scrittore-aviatore francese scomparso nel 1944: Esiste un solo problema, uno solo sulla terra. Come ridare all’umanità un significato spirituale, suscitare un’inquietudine dello spirito. È necessario che l’umanità venga irrorata dall’alto e scenda su di lei qualcosa che assomigli a un canto gregoriano. Vedete, non si può continuare a vivere occupandosi soltanto di frigoriferi, politica, bilanci e parole crociate. Non è possibile andare avanti così.
Piccoli passi quotidiani, secondo l’insegnamento degli antichi: “Nulla die sine linea“, sentenziava Plinio il Vecchio, “nessun giorno senza scrivere una riga, senza compiere un piccolo progresso”. Lo spazio privilegiato, riservato a “sa Limba”, la Lingua sarda – la lingua madre di ciascuno – è e deve essere un valore che ci accompagni e ci coinvolga sempre, floridi e orgogliosi.
A largos annos, dunque, non tanto in riferimento all’eternità, che è un’altra dimensione in bilico tra speranza e sogno, bensì alla fragile ed effimera agostiniana immanenza dell’instabile presente, a cavallo tra passato e futuro, fugando il rischio di trovare in excelsis una incomprensibile babele.
Del resto, anche gli uccelli volano in alto, ma tornano a terra per nidificare e vivere, ampliando il nostro linguaggio con la loro presenza e le loro abitudini.

Battista Saiu

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