Luoghi di memoria e di incontro caratterizzano la vita quotidiana molto più di quanto ogni singolo possa esserne consapevole. Talora si è soliti pensare che questi “ambienti” abbiano solo una consistenza fisica. Tuttavia, ripensando alle esperienze collettive ed individuali di migrazione e di viaggio, riflettendo sulla storia e ponendo attenzione alle situazioni di relazione di ogni giorno, è possibile riscontrare come altri “contesti” rivestano una funzione molteplice ed, insieme, particolare, concreta ed, allo stesso tempo, non solo metaforica.
Le Lingue, a riguardo, rappresentano un caso emblematico di tutto ciò, sostanziandosi, al contempo, sia in un modo di essere, sia in un vero e proprio spazio. Filosofi, linguisti e sociologi hanno evidenziato come ogni Idioma sia assimilabile ad una «vecchia città», ad un ambito all’interno del quale è possibile riscoprire una «forma di vita» peculiare: le parole, infatti, «raccontano» l’identità, lo spirito e la storia dei singoli e delle collettività. Ma oltre ad essere un luogo di memoria, le Parlate rappresentano anche un ambito di relazione, circostanza tanto più evidente per quanti si trovano a fare esperienza di migrazione, costretti ad allontanarsi dal proprio contesto di nascita. Storica è rimasta l’affermazione di Luigi Settembrini, il quale, riferendosi all’Italiano, ha sottolineato come per chi «ha perduto patria e libertà e va disperso pel mondo, la lingua gli tiene luogo di patria e di tutto». Un concetto che sembra riecheggiare anche in un detto emblematico del Sardo, «Chie no at logu no est in logu – chi non ha un luogo non è in nessun luogo». In questo senso possiamo dire che “chi ha una Lingua ha una “patria”, possiede un luogo del cuore“.
Ogni Parlata rappresenta, quindi, una ricchezza da promuovere e da tutelare. Una realtà che, proprio in quanto espressione di identità e di cultura, è un qualcosa che strutturalmente, fin tanto che è vitale, è capace di evolversi e di relazionarsi anche oltre i propri “confini”. Ed ogni Lingua, perché sia viva, necessita di un rapporto tra persone che la parlino: senza il fondamento delle relazioni umane, infatti, Essa non può esistere.
In questa ottica di incontro e di riconoscimento vicendevole viene celebrato questo Convegno dedicato alla Limba Sarda, alle Parlate alpine e locali ed agli Idiomi non autoctoni presenti in Piemonte e Valle d’Aosta. Un’occasione nella quale i diversi filoni di studio (istituzionale, comunitario, didattico e religioso) saranno uniti dalla consapevolezza che ogni Lingua può costituire un «ponte» tra individui e comunità, una via alla coesione ed all’arricchimento reciproco. Un evento celebrato a chiusura del 2011, anno di celebrazione per il 150° Anniversario dell’Unità politica del Bel Paese, patria anche di una molteplicità di minoranze linguistiche che altro non sono se non un «manuale di storia» ed una misura della complessità e della peculiarità che deriva «dall’essere tanti e diversi ma animati dalla volontà di riconoscersi in quell’unicum» chiamato Italia.
Relatori e partecipanti attivi al Convegno
Paolo Amat di San Filippo, Presidente Centro Studi Genealogici, Cagliari
Bachisio Bandinu, Antropologo, Cagliari
Cristiano Becciu,Funzionario Lingua e Cultura sarda, Regione Sardegna
Paolo Bullita, Cultore di Arte e Cultura sarda, Cagliari
Luciano Carta, Storico, Cagliari
Gianni Cilloco, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Mario Cugusi, Sacerdote, Cagliari
Rosella Della Marianna, Amministrazione Comune di Escalaplano, Cagliari
Vincenzo Demontis, Ex Consigliere Regione Sardegna, già Sindaco di Escalaplano
Saverio Favre, Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta
Ferdinando Gallu. Cappellano del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Donato Gentile,Sindaco della Città di Biella
Ilva Ines Gibba, Docente di scuola di Lingua Piemontese, Biella
Sergio Maria Gilardino, Centro Filologico di Coumboscuro, Cuneo
Antonio Gioseffi, Vicepresidente di Vatra Arbëreshe, Torino
Adrian Hancu, Sacerdote di rito orientale,Torino
Lorenzo Leardi, Consigliere regionale Regione Piemonte
Paola Londero, Docente scuola dell’infanzia di Gemona del Friuli, Udine
Gabriele Mana, Vescovo della Diocesi di Biella
Ruggero Marchesi, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Sergio Milia, Assessore alla Cultura Regione Autonoma della Sardegna
Giuseppe Onnis, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Tito Orrù, Direttore Bollettino Bibliografico della Sardegna, Cagliari
Roberto Perinu, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Biagio Picciau, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Piero Pinna, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Antioco Piseddu, Vescovo della Diocesi di Lanusei, Ogliastra
Battista Saiu, Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Biella
Emanuela Verzella, Docente, Biella