Nella costante della Fede la continuità di “sa Limba sarda”

Venerdì 3 giugno 2011, alle ore 21, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Bioglio (Biella), verrà intonato “Su Rosariu cantadu” in onore di Fra’ Nicola da Gesturi, a dodici anni dalla sua beatificazione – Nella chiesa parrocchiale di Bioglio presso la cappella intitolata a Padre Nigolau, “Padre bertula“, sono custodite alcune reliquie del Beato fra’ Nicola da Gesturi e di San’Ignazio da Laconi, portate dai Padri Cappuccini di Cagliari il primo aprile 2001 su esplicita richiesta dei nipoti Medda e della Comunità Ecclesiale di Bioglio – I Sardi di Biella, ospiti del parroco don Luigi Tajana, intoneranno le antiche preghiere in lingua sarda, guidati dal cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu che terrà la catechesi in Limba.

San Grato di Gurgo
Fedeli di Pettinengo e soci di Su Nuraghe di Biella, ritratti a San Grato di Gurgo.

Sulle orme di Eusebio da Cagliari, Patrono del Piemonte, di Maria Deipara, Regina di Oropa e di fra’ Nicola da Gesturi.
Gesti e parole in apparenza semplici, ma carichi di storia, valori simbolici e profondità spirituale, animano e cadenzano la quotidianità di molte, e spesso non eclatanti, esistenze individuali e collettive. Comportamenti e rituali che, riemergendo qua e là nel presente, similmente a “germogli” frutto di una semina precedente, collegata alla risalente sapienza ed al vissuto dei cosiddetti “Padri e Madri” e attecchita nella profondità degli animi, consentono oggi la riscoperta ed il nuovo perpetuarsi delle “radici” personali religiose e culturali. Fenomeni concreti, quindi, che trovano esempi tangibili e spontanei presso le comunità che vivono ai piedi delle Alpi Biellesi, sotto lo sguardo vigile e premuroso di Santa Maria di Oropa, la Vergine Madre garante di intercessione a Dio per le preghiere, le speranze ed i ringraziamenti da parte di devoti e fedeli. Tanto più in questo Maggio 2011, periodo “mariano” per eccellenza durante il quale persone di ogni ceto, luogo ed età si sono ritrovate per recitare la tradizionale preghiera del Rosario.
A tale proposito si segnala quanto accaduto in questo ultimo mese nel paese di Pettinengo (BI), ove è emersa una singolare “gemma” in località “Gurgo“, presso la chiesetta seicentesca di San Grato. Un edificio sacro, quest’ultimo, fino a pochi or sono in stato di abbandono ed oggi reso nuovamente agibile grazie ai lavori di ristrutturazione guidati dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, su consegna della Diocesi locale, e attraverso gli sforzi indispensabili della cittadinanza del centro abitato pedemontano. Resa nuovamente accessibile la costruzione, sebbene non ancora riaperta al culto, diversi abitanti del circondario hanno iniziato spontaneamente a recarvisi durante le serate di Maggio per celebrarvi il Rosario comunitario. Un evento che, di serata in serata, attraverso il passa-parola, ha visto crescere l’affluenza di fedeli, devoti e curiosi. Circostanze che, Giovedì 26 Maggio scorso, hanno visto le “Voci di Su Nuraghe“, attraverso una cernita delle litanie e delle intonazioni in Limba del proprio repertorio, dare una gradita “man forte” a queste orazioni attraverso la scelta di partecipare alle preghiere locali anziché effettuare le consuete prove di canto presso i saloni della sede del Circolo in Biella.
Una sorta di “missione”, quella dei Sardi di Biella, che sulle orme dell’antesignano Sant’Eusebio da Cagliari, Vescovo di Vercelli ed oggi patrono del Piemonte, introduttore del culto mariano ad Oropa (BI) ed a Serravalle di Crea (AL) nel corso del IV Secolo d.C., vedrà un nuovo appuntamento il prossimo Venerdì 3 Giugno, presso la parrocchiale di Bioglio (BI), attraverso il Rosariu Cantadu. Il tutto in vista della celebrazione liturgica del prossimo 8 Giugno, festa di fra’ Nicola da Gesturi, uomo che, facendo proprie le riflessioni della beata francescana Angela da Foligno, non ha sentito l’Amore di Dio come «scherzo», ma lo ha tramutato in servizio, in una carità tangibile e silenziosa.
Nuovi eventi concreti di comunità e fratellanza all’ombra di Oropa, quindi, nei quali, attraverso la semplicità dei gesti e delle parole, è possibile sostanziare “radicamento e fruttificazione”, talora inattese, anche nel terreno buono della Lingua, ambito esistenziale nel quale cultura e spiritualità possono trovare quei connubi strutturalmente interconnessi ed attinenti al tema de “Il Sardo ed il Sacro“, nel quadro di quei “Mannigos de Memoria” capaci di essere “granai – cibo dello spirito“.

Gianni Cilloco

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