Venerdì 4 maggio, a Biella, nelle sale del Museo del Territorio, alle ore 16.00, in collaborazione con l’Università Popolare di Biella, il prof. Battista Saiu terrà una conferenza dal titolo Significati e storia dei Quattro Mori di Sardegna.
La conferenza, che tratterà di “Significati e storia dei Quattro Mori di Sardegna”, sarà illustrata da un’ampia documentazione di immagini che verranno proiettate durante l’incontro.
Un Decreto del 1952 del Presidente della Repubblica Italiana sancisce l’adozione, da parte della Regione Autonoma della Sardegna, dello stemma: “d’argento alla croce di rosso accompagnata da quattro teste di moro bendate d’argento”.
Antico simbolo di Genova, la croce rossa in campo bianco, cosiddetta croce di San Giorgio, in epoca ancora più remota, era l’emblema dei pellegrini che si recavano in Terrasanta, e che divenne, successivamente, emblema militare per i Crociati.
Segno rappresentativo della potente Repubblica marinara che, nel 1190, “concesse” all’Inghilterra – a fronte di un tributo annuo – l’utilizzo di issarlo affinché le sue navi fossero protette dalle insegne della flotta genovese. Un po’ come issare oggi la bandiera a “Stelle e strisce” degli Stati Uniti d’America contro le nuove piraterie di cui ci informano le cronache del tempo presente.
L’odierna bandiera d’Inghilterra risulta essere formata dall’unione sovrapposta delle croci di San Giorgio e da quelle decussate di San Patrizio (Irlanda) e di Sant’Andrea (Scozia).
Parimenti, l’attuale stemma sardo sarebbe formato dalla croce rossa di San Giorgio accantonata da quattro mori bendati.
Roberto Perinu