Natale, Capodanno e il Pranzo Sardo, poi c’è Pasqua

Immagini della festa nella sezione Fotografias

Pranzo Anffas
Volontari di Su Nuraghe al pranzo sardo Anffas.

Domenica 25 marzo si è svolto a Gaglianico, l’annuale e ormai tradizionale festa del “Pranzo Sardo ANFFAS”. E’ stata come al solito una gran bella festa: il pranzo cucinato dagli eccellenti cuochi del Circolo Su Nuraghe, sotto la guida attenta e puntigliosa di Giovanni Floris, è stato apprezzato da tutti, ogni portata è stata curata nei minimi particolari e il piatto clou, il maialino, era davvero delizioso.
Soddisfatti tutti, a partire dal sindaco di Biella, Dino Gentile, accompagnato dalla famiglia, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Biella, Vanna Milani, la presidente del Consorzio IRIS, Isabella Scaramuzzi, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Gaglianico, Simone Coletta, la Consigliera del Comune di Biella, Nicoletta Favero, gli storici amici dell’ANFFAS, gli alpini rappresentanti dall’Alpino Giorgio Clemente, il Gipin e la Catlina questa volta senza essere mascherati, gli amici dell’ANFFAS Valsesia, gli amici della “Comunità La Torre” di Rivarolo Canavese e, naturalmente, tutti i nostri ragazzi che attendono il “Pranzo Sardo” come fosse una festa comandata; ormai per loro c’è Natale, Capodanno, il Pranzo Sardo e poi c’è Pasqua, e poi tante tante persone che si sono unite in una festa dell’amicizia tra i popoli della penisola.
Più volte in questi ultimi anni, il presidente del circolo “Su Nuraghe” ha definito il pranzo sardo come l’occasione data alle persone per “varcare la soglia” dell’ANFFAS e far conoscere questa realtà a chi forse ne sta un po’ lontano. Ebbene caro Battista, non solo le persone varcano la soglia, ma si è fatto in questi anni un lavoro che la “Convenzione ONU dei Diritti delle persone con Disabilità”, con un termine tecnico chiama “inclusione sociale”, e allora ho visto sabato famigliari e persone con disabilità operosi e indaffarati a preparare i tavoli; domenica mattina, alcuni nostri ragazzi si sono occupati di dirigere il traffico e i parcheggi, poi insieme ad apprezzare la buona cucina tipica del Popolo sardo; ho visto meno distacco, ho visto le ragazze addette al servizio, con il sorriso dipinto sul volto, scambiare abbracci affettuosi con i nostri ragazzi, in un dialogo allegro e sincero, il discorso più apprezzato è stato quello del nostro Roberto che con la sua spontaneità ci ha fatto dimenticare le belle e tortuose parole che io, il presidente Saiu, il presidente Menegolo e l’ideatore della Festa Salvatore Còntini, abbiamo provato a dire come saluto ai presenti.
Il senso della festa, è continuato fino alla fine e quando ormai quasi tutti erano andati verso casa, l’abbraccio vero, sincero, tra i ragazzi del servizio, i cuochi sfiniti dalla stanchezza e i nostri ragazzi, con la promessa di rivedersi presto. Chiamare questo “Inclusione” mi sembra persino una brutta parola, questa è semplicemente AMICIZIA … il bene più prezioso.
Grazie, Grazie, Grazie !

Ivo Manavella

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