Sono disponibili su Google Earth gli aggiornamenti fotografici tridimensionali effettuati questa primavera a Biella, con nuovi rilevamenti dell’area monumentale di Nuraghe Chervu.
Per visualizzare l’opera megalitica che sorge alle porte della città alpina è sufficiente inserire le coordinate geografiche (45°33’20”.55 Nord – 8°04’27”.81 Est), oppure l’indirizzo (via Lago Maggiore – via Rivetti) o, semplicemente, navigare con il mouse. Basta un computer o un cellulare di nuova generazione per essere condotti direttamente nella vasta area verde piantumata con essenze botaniche mediterranee, acclimatate alle temperature alpine.
Il monumento dalla forma caratteristica si trova a 388 metri sul livello del mare ed è stato edificato in occasione del 90° Anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale.
È stato inaugurato nel mese di giugno 2008; nel successivo mese di ottobre, su una grande “beola” – pietra donata da Mario Filippeddu, concessionario delle cave di “Calice” di Domodossola – è stata incisa la dedica: “Agli intrepidi Sardi della Brigata “Sassari”/nel comune ricordo dei 13.602 figli di Sardegna/e dei 523 giovani biellesi/caduti per l’Unità d’Italia”.
Cerimonia solenne con onori militari e tanti adulti e bambini: “I ragazzi delle spade”, le “Donne del grano” e i “Fucilieri di Su Nuraghe”; sciabole sguainate dei soldati delle “Voloire” giunti da Milano; fanti della gloriosa Brigata “Sassari” nelle divise storiche della Grande Guerra e Fanfara militare della stessa Brigata con il Generale comandate giunti appositamente dalla Sardegna; canti “a tenore” di Su Cuntzertu abbasantesu e tanti, tanti Biellesi a fianco della numerosa Comunità sarda di Biella.
Molte cerimonie con fiori, alloro, bandiere, benedizioni con acqua e grano, squilli di tromba e canti rianimano puntualmente quelle pietre; melodie meste, quali il canto del “Miserere” nel ricordo dei Caduti, intonato dall’antichissima Confraternita di Graglia; solenni note della “Fanfara dei Bersaglieri di Biella”, della Banda musicale di Candelo, piuttosto che del Coro di Nuoro o di quello di Magomadas e di altre località isolane, che, di proposito, vengono dalla Sardegna.
Da allora, il monumento biellese voluto dai Sardi – internazionalmente conosciuto, inserito nei pieghevoli di alcune Compagnie di viaggio – è divenuto una della tappe della visita turistica alla città e al suo circondario a cui gli alieni, forestieri che giungono a Biella anche per questo, si dimostrano sempre più interessati.
Eulalia Galanu