Nel contesto allargato che comprende il nostro territorio, la cultura può passare anche attraverso una prospettiva mineraria.
E come non pensare immediatamente ad Alberto Ferrero della Marmora, il generale che amava le farfalle, come ci dice il suo autoritratto che lo raffigura con il retino e le farfalle sul cappello. Ma non solo: a lui si devono importanti studi tanto sulla Sardegna quanto sul Biellese, del quale studiò approfonditamente il filone di roccia vulcanica che da Graglia si estende per 23 km fino in Valsesia, attraversando le zone minerarie di Curino, oggetto dell’odierna iniziativa del Circolo Sardo di Biella, realizzata in collaborazione con l’Associazione “Cuncordu” di Gattinara.
E, ancora, non si può dimenticare Quintino Sella, autore di una famosa Carta Mineraria relativa allo stato delle miniere sarde nella seconda metà dell’Ottocento; sempre ai Biellesi si deve una Carta Geologica della Sardegna, considerata fondamentale per la conoscenza del territorio sardo.
Donato Gentile,
Sindaco di Biella