Domenica 27 gennaio 2013 – Celebrata la Festa delle Bandiere organizzata dal Nucleo di Biella Cap. Emilio Lussu dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari” – Alzabandiera e corona di alloro al monumento ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi – Lettura delle Motivazioni delle Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse alle Bandiere di Guerra dei Reggimenti storici (151° e 152°) della Brigata “Sassari” – Messa di suffragio nella Chiesa di San Giacomo al Piazzo, officiata da don Giovanni Panigoni
Santiago y Sierra Espana!
Con questo grido di battaglia i valorosi Sardi dei Tercios de Cerdeña hanno versato il sangue nelle Fiandre e in Francia, e vinto a Lepanto. Noi, Sassarini d’Italia, non abbiamo dimenticato Santu Giagu, San Giacomo, che qui ci accoglie dopo averci accompagnato in battaglia e protetto per secoli. Grazie a don Panigoni e a tutti i fedeli.
Celebriamo il 95° Anniversario della battaglia del Col del Rosso, vittoria grandissima, ottenuta a caro prezzo dalla Brigata “Sassari”, la prima della riscossa dopo Caporetto. Sventoliamo con orgoglio il Tricolore che guida, giustifica e nobilita l’estremo sacrificio del soldato italiano. Ci inchiniamo ai labari del Nastro Azzurro e delle gloriose Associazioni d’Arma. Ostentiamo con fierezza i nostri colori Bianco-Rossi. “Su Biancu est fide pro no zedere contra a s’inimigu, a sos affannos; su Ruju est s’ammore pro sa Patria, pro so mannos“.
Nel rendere omaggio al dolorosissimo contributo pagato dai nostri Diavoli Rossi e dalle nostre Famiglie per obbedire agli ordini della Patria, ricordiamo che tutto ciò che siamo ci è stato donato col sangue, con le lacrime, e col sudore, dai nostri Patres e Mannos e che abbiamo il dovere, sacro, di contribuire a realizzare quell’Italia Libera, Democratica e Bella che era per loro soltanto un miraggio. Ed è ancora, purtroppo, lontana!
In quest’anno di grandi sacrifici il motto Sassarino: “Forza Paris” deve tenerci uniti nell’impegno fraterno di sostegno e solidarietà. Ce n’era davvero bisogno al rientro dalla guerra, quando “i Sardi non avevano da seminare che le loro decorazioni, ma esse non germogliavano, non davano frutto“. Ogni caduto e mutilato aveva genitori, sposa, sorelle, fratelli e figli che hanno durissimamente patito per il loro generoso sacrificio. I generosi reduci, in primis Emilio Lussu, diedero vita a un’organizzazione di sostegno ai mutilati, alle vedove, agli orfani, ai vecchi genitori. È la nostra Associazione, che ancor oggi profonde un generoso impegno verso le famiglie dei nostri ragazzi schierati in terre lontane e pericolose. Il nostro soldato, terribile in battaglia, diviene un agnello col vinto, il ferito, lo sventurato. Non vede più in lui un nemico, ma un fratello. Ricordiamo allora anche quest’anno che tra le nostre gloriose tradizioni vi è anche questa della compassione e della solidarietà, e non facciamola mai mancare ai nostri fratelli.
Ajò, Dimonios! Sassari, Avanti! E Forza Paris!
Giovanni Manunta