Carasau e Cannonau di Sardegna in dono a fra’ Angelo Manzini

Padre Angelo Manzini e fra' Giovanni Maria Arnaldi
Padre Angelo Manzini e fra' Giovanni Maria Arnaldi accolgono sulla porta principale del Tempio civico della Città di Biella dodici rappresentanti di Su Nuraghe.

Una rappresentanza della Comunità dei Sardi di Biella è stata accolta da fra’ Angelo Manzini, nuovo padre guardiano del convento francescano e della Basilica di San Sebastiano, Tempio civico della Città di Biella.
Si sono presentati in dodici, nei loro abiti tradizionali della festa e con i segni identitari della loro terra di origine, affidando, anche alla simbologia dei numeri, il loro messaggio augurale per la buona missione di frate Angelo che guiderà la Comunità francescana biellese, attualmente composta da frate Epifanio, fra’ Giuseppe e il nuovo confratello giunto in città, fra’ Giovanni Maria.
In dodici, forse non a caso, guidati dal presidente Battista Saiu, si sono recati a San Sebastiano: la dozzina, infatti, identifica il ciclo completo, l’ordine cosmico; 3×4 coincide sia con l’ordine spirituale che con quello temporale, l’esoterico e l’essoterico. Dodici sono i mesi dell’anno, i segni dello Zodiaco, le ore del giorno e della notte, gli Apostoli, i frutti dello Spirito e quelli dell’Albero della Vita. Dodici sono le stelle sul capo della Vergine e quelle della Bandiera europea, le Tribù di Israele, i figli di Giacobbe, le gemme del pettorale di Aaron, i cancelli e le pietre angolari della Città Santa.
Nel dono di pane e vino (carasau e cannonau di Sardegna), il primo condivide il simbolismo del grano, in quanto fertilità, nutrimento e vita; simbolo di unione, in quanto contiene molti grani in una sola sostanza e, quando viene spezzato e diviso, rappresenta la vita condivisa ed unita; cibo del corpo e dell’anima, vita visibile e manifesta, simbolo di unione che rimanda al pane sacramentale, a Cristo «il pane della vita», in unione con il vino, intimamente uniti e correlati già nel mondo antico.

Salvatorica Oppes

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