Identificate 20 specie diverse di farfalle in oltre 200 soggetti

Gita Su Nuraghe e Circolo di Selve Marcone – Visita al parco della farfalle di Curino – escursione per 25 persone dai 5 agli 80 anni.

Curino, parco delle farfalle
Curino, parco delle farfalle, partecipanti all'escursione.

Nel pomeriggio di martedì 20 agosto si è svolta la gita organizzata da Su Nuraghe in collaborazione col Circolo di Selve Marcone. Meta era la vecchia miniera della Sasil di Brusnengo, ditta che scava sabbie silicee e caolini impiegati dall’industria del vetro e della ceramica, dove si è ideato un progetto di recupero ambientale utile alla vita delle farfalle selvatiche. Il pomeriggio era ideale per questi insetti amanti del sole e del caldo, con temperatura di 27 gradi. Lo scopo era quello di far vedere dal vivo quanto esposto il precedente sabato 10 agosto, presso la Società operaia di Selve, in una serata dedicata appunto ai ripristini per farfalle.
Il gruppo di visitatori era formato da 25 persone, dai 5 agli 80 anni, a dimostrare l’interesse diffuso che le farfalle suscitano. Lucio Bordignon dopo aver fatto un’introduzione riguardante la storia del ripristino della ex-miniera parlando della filosofia “verde” del Gruppo Minerali Industriali, a cui la Sasil è associata, è passato direttamente a spiegare i dettagli tecnici riguardanti il ripristino. Quali e quante piante mettere a dimora per attirare le farfalle, quali fiori, cespugli ed erbe; come disporli in modo che possano risultare graditi alle farfalle. Poi Bordignon ha fatto partecipare tutti al censimento delle farfalle presenti. Ha fatto notare come prima di iniziare vadano annotate le condizioni meteo-ambientali, l’ora di inizio e fine, la copertura del cielo, la temperatura, la direzione e forza del vento. Il censimento è stato fatto lungo un percorso mantenuto sempre tale negli anni così da poter essere paragonabile nel tempo. Sono state identificate 20 specie diverse di farfalle: Argynnis paphia, Aricia agestis, Coenonympha arcania e pamphilus, Colias crocea, Erynnis tages, Iphiclides podalirius, Leptidea sinapis, Melitaea athalia e didyma, Maniola iurtina, Minois drias, Neptis rivularis, Polugonia c-album, Polyommatus icarus, Pieris rapae, Pyrgus malvae, Vanessa cardui. Le più abbondanti sono state le Melitee. In totale si sono contati almeno 200 soggetti diversi.
I partecipanti sono rimasti stupiti di tanta abbondanza, soprattutto del modo innovativo con cui Bordignon ha trasformato un fondo di cava in un’oasi ricca di vita. Ringraziamo Lui e la Sasil per l’ospitalità e per farci capire che l’uomo, se vuole, ha una grande capacità di rigenerare gli habitat.

Salvatorica Oppes

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