Erbe, fiori, cespugli e piante per attirare sino 60 specie di farfalle – chiunque può ripopolare di farfalle casa sua – nuove concezioni in agricoltura salvando la natura – possibilità di finanziamento pubblico – martedì 20 agosto, ore 15,30, visita al parco delle farfalle – ritrovo a Curino, innesto strada per il “Parco Arcobaleno” – info: 333 9508353 – info@luciobordignon.it
Selve Marcone (Biella) – Sabato 10 agosto si è svolta la serata dedicata alle farfalle e ai ripristini ambientali, dal tema “La farfalla fa buon vino”. Ad ospitarla il Circolo di Selve Marcone. Questa prestigiosa sede, che era sede della Società Operaia di Selve Marcone, edificata nel 1904, è stata da poco ristrutturata. Molto accogliente e signorile ha ospitato la proiezione di Bordignon al primo piano, in una vasta sala con 70 posti a sedere, tutti occupati da un pubblico eterogeneo: bambini, anziani, locali e villeggianti.
Ad aprire la serata è stato Roberto Nelva, amministratore comunale e socio del circolo, che ha ringraziato prima di tutto il presidente del Circolo stesso, Franco Nelva Stellio, per l’ospitalità. Ha poi ringraziato i numerosi convenuti e il relatore. Bordignon ha esordito leggendo un suo racconto sulle farfalle e il vino, ricordando la figura di suo nonno, che sosteneva la tesi che il buon vino si facesse soprattutto laddove erano numerose le farfalle. Partendo da questo aneddoto Bordignon ha sviluppato la prima parte della serata, dedicata al connubio virtuoso tra farfalle e vigneti, esponendo chiaramente i vantaggi che i viticoltori avrebbero, sia nella qualità del vino (dove ci sono le farfalle c’è un clima favorevole alla vite), che nelle vendite di questo (le farfalle fanno apprezzare l’azienda a coloro che vogliono acquistare vino).
Il tema, nuovo e avvincente, ha tenuto tutti col fiato sospeso. Bordignon ha fatto comprendere che l’agricoltura del futuro sarà, non solo produttiva ma anche ecologica. Solo così potremo recuperare la ricchezza faunistica che contraddistingueva la campagna italiana di 50 anni fa. Una nuova concezione di agricoltura che fondi il bisogno di produrre con quello di conservare, o meglio di ripristinare, visto che l’agricoltura intensiva, vigneti compresi, hanno compromesso parecchio il territorio causando una fortissima caduta di biodiversità, legata spesso alla distruzione di quello che era il corredo naturale dei campi, boschetti, siepi, stagni, risorgive, fossati, piccoli incolti, frutteti, che ora va ripristinato. Per far questo Bordignon mette a disposizione degli imprenditori agricoli, dei privati e degli enti pubblici la sua competenza nel ricreare ambienti utili per far reinsediare la fauna selvatica, forte del fatto che oggi esistono varie possibilità, sia bandi di carattere locale che comunitario, per finanziarsi.
Nella seconda parte della proiezione Bordignon ha spiegato come fare operativamente, con dettagli tecnici, questa operazione, partendo dalla sua esperienza decennale nel ripristinare ambienti per farfalle in vecchie miniere dismesse per poi arrivare alle proposte attuali. Ha spiegato che mettendo erbe, fiori, cespugli e piante in un dato sito è possibile attirare sino 60 specie di farfalle, che verranno da sole a ripopolare i nuovi ambienti, grazie alla loro capacità di spostamento. L’operazione, come ha spiegato Bordignon, non è difficile. Chiunque, dietro i suoi consigli, può farlo, dall’esperto agricoltore all’uomo della strada.
Quest’anno Bordignon ha lavorato a vari progetti, sia in grandi parchi che piccoli giardini, fuori e dentro il Biellese (era presente alla serata anche una famiglia di Zumaglia che ha avviato un progetto nel proprio giardino), così che ognuno può ripopolare di farfalle casa sua: una bella opportunità che renderà quel giardino unico.
Nella terza parte della serata Bordignon ha presentato due suoi libri inerenti farfalle e ripristino delle miniere: “Dalla sabbia al colore” e “Le miniere che vivono” editi dal Gruppo Minerali Industriali di Novara, di cui Bordignon cura i progetti di ripristino ambientale.
Al termine dell’esposizione Bordignon ha donato ad ogni partecipante una bustina di semi di fiori utili alle farfalle, da piantare nel giardino/terrazzo di casa, invitando i convenuti a visitare il parco delle farfalle nato a Curino in una vecchia miniera della Sasil (è stata fissata la data del 20 agosto, ore 15,30, ritrovo a Curino, innesto strada per il Parco Arcobaleno). A conclusione della serata il Circolo di Selve ha offerto uno spuntino conviviale. Veramente una bella iniziativa che da lustro alla rinata gestione del Circolo. Tutti erano soddisfatti ed estasiati da questo progetto tutto biellese: poter riavere nel proprio giardino queste stupende creature dall’effimera e ammaliante bellezza.
Salvatorica Oppes