Nel Biellese ci sono 96 specie di farfalle diurne, 23 sono in pericolo

Vanessa cardui
Vanessa del cardo, Vanessa cardui - Farfalla migratrice, frequenta diversi ambienti. È comune sia in Sardegna che nel Biellese, dove si spinge sino ai 2500 metri.

Le farfalle trovano l’ammirazione di tutti! Chi non è rimasto rapito dalla magica cromia dei colori delle ali o chi non è rimasto a bocca aperta vedendo una di queste meraviglie volanti suggere il nettare di un fiore esposto sui nostri balconi. Le farfalle sono indubbiamente tra gli animali più apprezzati e ricercati dall’uomo nei secoli. Molti poeti, scrittori, scienziati e personaggi illustri ne hanno decantato la bellezza, la leggiadria, la vita effimera. Cosa sarebbe una primavera senza farfalle? Sarebbe come una laguna senz’acqua, una montagna senza neve, qualcosa di impensabile! Eppure in molte parti d’Europa, d’Italia, del Piemonte, del Biellese le farfalle si fanno via via sempre più rare, e in alcuni casi sono addirittura scomparse! Perché? A causa della distruzione dell’habitat, dell’impiego massiccio in agricoltura di insetticidi che uccidono sia insetti dannosi che buoni, di erbicidi che colpiscono le piante nutrici dei bruchi, dell’inquinamento in generale, del collezionismo lucroso che colpisce le specie più rare, del commercio mondiale di farfalle esotiche, del disinteresse della gente verso il mondo degli insetti. A livello locale Raviglione e Boggio, nel loro straordinario testo sulle farfalle del Biellese, ci informano che nel Biellese ci sono 23 tra le 96 specie di farfalle diurne (superfamiglia Ropaloceri o Papilionoidi) in pericolo citate dal Consiglio d’Europa.

Lucio Bordignon

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