Sabato 16 febbraio si è tenuto a Biella il primo appuntamento di Su Nuraghe Film, 13° ciclo di incontri, lezioni “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore“.
Durante la serata, è stato presentato “Intintos, immagini del Carnevale di Olzai“, regia di Ignazio Figus. L’opera è stata messa a disposizione dall’I.S.R.E, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna.
A fine proiezione, la lezione di cinema è proseguita nel dibattito che ha fatto emergere ricordi e testimonianze depositati nella memoria di soci originari di Olzai, residenti a Biella da oltre 60 anni, e in Biellesi di adozione provenienti da altre località.
Immancabile il parallelismo con carnevali analoghi, come il “Mèrcü scüròt“, Mercoledì scuro di Borgosesia (Vercelli), che, al pari di Olzai (Nuoro) e altri paesi della Barbagia, si svolge il Mercoledì delle Ceneri.
In entrambi i casi, si tratta di un corteo funebre con lamentazioni e pianti per la morte del Carnevale: i partecipanti vestono in frac nero e tuba, in Piemonte; velati, in abiti muliebri a lutto e “intintos“, con il volto annerito di fuliggine, in Sardegna.
La pantonina della liturgia funebre popolare, intercalata da abbondanti libagioni, comportamenti osceni, melodie religiose con parole dissacranti, appare come estrema espansione del tempo della trasgressione. Il momentaneo superficiale capovolgimento di ruoli e situazioni, comunque contenuto entro confini temporali, appare come valido antidoto al pericolo del sovvertimento dell’ordine sociale. Tanto, poi, arriva la Quaresima: digiuni e penitenza per tutti.
Efisangelo Calaresu