Su Nuraghe ad Oropa, tramandare tecniche, strumenti, antichi saperi

Oropa, Donne del filet
Donne del filet e Figlie di Maria, fasi di lavoro e consegna della tovaglia a filet.

Mercoledì 3 luglio, le “donne del filet” del Circolo culturale sardo Su Nuraghe di Biella si sono ritrovate, come al solito, ma senza fili, aghi, telai: non ci si fermava a lavorare, ma si partiva alla volta di Oropa, per restituire una preziosa tovaglia d’altare, con uno splendido pizzo a filet raffigurante l’Ultima Cena, che qualche tempo fa il presidente Battista Saiu aveva ottenuto in prestito, non senza difficoltà, per poterla riprodurre.
La tovaglia è stata fotografata, poi Betty ha trasportato il complesso disegno su carta quadrettata e Laura lo ha ricamato a punto tela: il risultato è stato veramente bello! Così il gruppetto, con le due tovaglie e lo schema del disegno, è arrivato al Santuario ed è stato accolto da Mons. Pompedda, don Cuffolo e don Brughitta, unitamente ad alcune Figlie di Maria: suor Maria Antonietta, suor Caterina e suor Eleonora.
L’incontro si è svolto nei locali in cui le Figlie di Maria lavorano per conservare al meglio il prezioso patrimonio di paramenti e arredi, di cui sono particolarmente gelose.
Durante l’incontro, Battista Saiu ha illustrato brevemente la singolare storia della tovaglia: vale la pena ricordare che questa è stata ricamata usando un antico telaio, appartenuto dapprima a Suor Maria Battistina – al secolo Caterina Sotgiu di Bosa – Pietatina di clausura al Cottolengo di Biella, che, alla sua morte, l’aveva lasciato alla nipote, fondatrice del gruppo delle “donne del filet”, “zia Antonietta Sotgiu”, che ora ha 93 anni e la vista troppo indebolita per lavorare ancora: così il telaio è ora nelle mani di Laura Rossetti… Si tramanda la tecnica, si tramandano gli strumenti, in tal modo la tradizione continua e gli antichi saperi e le antiche arti rimangono vive.
C’è stata subito molta simpatia e cordialità tra le donne e le suore, basata soprattutto sul comune amore per le arti “femminili” del pizzo e del ricamo, che è sfociata nella richiesta di poter ammirare alcuni pezzi della ricca collezione di tovaglie e paramenti del Santuario: probabilmente, dopo la pausa estiva, un mercoledì pomeriggio si potrà ritornare ad Oropa, per lavorare insieme con le Figlie di Maria e vedere qualcosa di bello, che magari qualcuna vorrà provare a rifare. Si è parlato di tecniche, di metodi di conservazione, di restauro e di tanto altro… il tempo è letteralmente volato e il gruppo ha lasciato il Santuario, avvolto da un’atmosfera quasi autunnale, nonostante la stagione, con una ricchezza in più da conservare nel proprio cuore.

Agostina Becchia


Oropa, Donne del filet

Oropa, Donne del filet

1 commento

  1. Carissimi,
    non finisco di stupirmi per le attività della vostra associazione, mirate a conservare le belle tradizioni sarde e quindi la vostra identità che, a ragione, non dovete perdere.
    Il mio più cordiale saluto
    Cristina Vernizzi

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