Il senso della sofferenza già insito nella povertà della grotta di Betlemme e nella nudità del Bambino adagiato sulla mangiatoia diviene ancora più forte e dirompente negli allestimenti dei presepi di Mamoiada (Nuoro).
Da anni, in occasione del Natale, il centro barbaricino propone scene della Natività collegate a fatti del tempo presente. Il recente ciclone che ha investito la Sardegna si riflette nella messa in scena del Natale 2013.
“Quest’anno, a Mamoiada, i Presepi sono dedicati ai Sardi colpiti dall’alluvione del 18 novembre – afferma Franca Corda – Nel Presepio della chiesa di Santa Croce, opera di Mariangela Buzzi, è in risalto la nascita di Gesù che emerge dalle acque alluvionali, come rinascita dopo la tragedia. Il trono dorato con la Natività al suo interno dà il senso che dopo la morte arriva sempre la vita“.
La volontà di non lasciarsi sopraffare dagli eventi naturali, ingovernabili e inclementi, amplificati dall’incuria e dal malgoverno dell’uomo, traspare nelle parole di Franca Corda e nella rappresentazione della Natività vittoriosa sulle tenebre, come il sole che risorge dal punto più basso del suo percorso; un messaggio che dall’astro trasmigra al Bambino che nasce, brillando di luce nuova, annunciata dalla stella che solca la notte, e dalle mille fiammelle che, nonostante tutto, brillano ancora.
Eulalia Galanu