Morto a Sassari Enzo Espa, maestro di Su Nuraghe

Enzo EspaÈ morto Enzo Espa, nuorese, vissuto a Sassari. Lo partecipano con immenso dolore la moglie Anna con i figli Anna Laura e Gianni, Efisio e Ornella, Alessandra e Antonello, Raimondo e Antonella. Il funerale, martedì 16 dicembre, a Sassari, alle ore 15.15, nella parrocchia di San Giuseppe.
Da Biella i sentimenti di cordoglio della comunità isolana per un grande amico di “Su Nuraghe”, creatura che ha contribuito a far crescere fin dai primi anni della sua costituzione.
Conoscitore del grande universo dei migranti, ha studiato a Pisa, si è laureato a Roma discutendo una tesi sui poeti realistici latini dei primi due secoli. Rientrato in Sardegna, è stato docente all’Università degli Studi di Sassari. Già dai primordi, referente scientifico del Circolo Culturale Sardo di Biella. Molti ricordano le sue conferenze-lezione sul canto e sulla poesia nella scansione del vivere del popolo sardo. Promotore dell’importanza dell’oralità, conoscitore e studioso della cultura sarda, ha fermato la sua attenzione sulla arcaicità di certi testi popolari della Sardegna (duinas, tertzinas, quartinas, muttos, undighinas, ottavas e treighinas), di cui si riscontrano corrispondenze in alcune rare aree più conservative del continente europeo.
A Su Nuraghe di Biella sono custodite alcune opere che il prof. Enzo Espa ha voluto donare quale prima dotazione per l’allora costituenda biblioteca.

Battista Saiu


Trascriviamo, qui di seguito, la comunicazione inviataci dall’Amica Giovanna Elies, che ne traccia un ritratto vivo e commovente

Gentili Amici di Su Nuraghe,
è passato a miglior vita l’esimio prof. Enzo Espa, scrittore, giornalista, collaboratore de La Nuova Sardegna, alla meravigliosa età di 96 anni, tutti vissuti per la storia, la cultura, il giornalismo della sua terra. Infaticabile nel recuperare la tradizione orale della Sardegna.
Grandioso come docente, possedeva una tonalità vocale che gli consentiva di leggere la Divina Commedia ma anche l’Infinito di Leopardi senza poi aggiungere alcun commento. E noi, allievi, lo seguivamo in quelle sue infinite pause, nelle quali solo fissandoci negli occhi spiegava i versi che poco prima aveva recitato.
Era un mare magnum di conoscenze, da lui abbiamo appreso tutto: come studiare, perché studiare, come mettere a frutto i suoi insegnamenti.
È stato un docente mitico della sez. “F” e da quella sezione sono poi uscite tante belle teste.
Fra l’altro, ho avuto il piacere, l’onore e l’onere di avvicendarmi sulla sua cattedra.
Non faceva sconti a chicchessia, non dava la possibilità di alternative: o si studiava, o si studiava.
Ricordo con affetto, ma anche con un po’ di ansia, che, appena tornata a casa da Sassari, col pullman delle 14 e 45, dopo un velocissimo pranzo, mi rituffavo (come tutti gli altri allievi) sui libri fino quasi all’ora di cena. Non era uno scherzo, ma tutti noi lo facevamo volentieri.
La classe era compatta e agguerrita, non lo abbiamo mai visto servirsi dei libri di testo: tutto era contenuto nella sua memoria.
Non è stato un docente-padre, ma un docente con i fiocchi.
Nuorese di nascita, ha trascorso tutta la sua maturità a Sassari.
Ha al suo attivo molte pubblicazioni, tra cui il “Dizionario sardo-italiano dei parlanti la lingua logudorese” edito da Delfino nel 1999.
Recentemente il “Premio Letterario Osilo” gli ha consegnato una targa alla carriera, visto che non lo hanno fatto le autorità competenti.
Da quest’anno, il Salotto istituirà una sezione in sua memoria.

Giovanna Elies

3 commenti

  1. Cari amici,
    Non ho conosciuto Espa, ma da quello che leggo ora su di lui vedo che lascia un patrimonio importante della cultura sarda.
    Mi unisco al vostro cordoglio nella speranza che il suo lavoro trovi una degna continuità
    Cristina Vernizzi

  2. Bravi. Condivido con grande piacere. Per me era un amico di grande saggezza, umanità e sarditudine coniugata magnificamente all’italianità.

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