Papassinu de ammodde per il tavolo sardo dei morti

sos papassinos de ammoddeSabato 1° novembre, alle ore 21, nelle sale di Su Nuraghe, in via Galileo Galiei, 11, a Biella, appuntamento con la tradizione. Verranno presentati “sos papassinos de ammodde”, dolce calendariale associato alla ricorrenza dei morti. Si tratta di un pane edulcorato con uvetta realizzato per la notte magica, quando le porte dell’aldiquà e dell’aldilà si spalancano mettendo in comunicazione il mondo dei morti con quello dei vivi: eredità antiche di culture arcaiche.
Nel passato come nel tempo presente il ricordo dei trapassati si materializza con bevande e cibi appositamente predisposti per ristorare gli antenati in momenti di marca predefiniti, associati, con l’avvento del Cristianesimo, alla Festa di tutti i Santi, con – non a caso – un solo giorno di scarto tra le due ricorrenze.
In diverse parti della Penisola italiana, ma soprattutto nell’Italia meridionale e in Sardegna, erede della millenaria cultura cerealicola sviluppatasi dalla “Mezzaluna fertile” al Mediterraneo, vengono prodotti speciali pani edulcorati con frutta secca: uva, prugne, fichi, pere e mele, rispettivamente, papassa, prunalda, cariga, piralda e melalda. In versioni più elaborate, il pane dei morti viene condito con mosto cotto, sapa, miele o canditi e, dall’Ottocento, con lo zucchero bianco industrialmente estratto dall’omonima barbabietola.
A Su Nuraghe di Biella, Maria Bosincu, Antonietta Ballone e Caterina Orrù, presenteranno uno dei tanti “pani dei morti”, confezionato all’antica, fornendo la ricetta e un piccolo assaggio.
Sara possibile degustare subito su papassinu de ammodde; chi volesse, può differire la degustazione portando a casa la fettina di pane da lasciare, poi, sul tavolo con a fianco un lumino acceso per la notte, allestendo così un semplicissimo “tavolo dei morti”. La mattina successiva, in una sorta di comunione domestica con i nostri cari che non ci sono più, su papassinu de ammodde potrà finalmente essere consumato e condiviso con i familiari.

Eulalia Galanu

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