Sei scrittori sardi di Einaudi offrono il loro contributo alla ricostruzione, dopo l’alluvione che ha sconvolto l’isola. Sei racconti d’acqua e di terra, poetici e tenaci: un’antologia di storie per la Sardegna – Autori ed editore hanno rinunciato ai proventi – Libro distribuito a Biella da Einaudi, prenotabile a Su Nuraghe – Terza ristampa, 6,00 Euro.
Sei per la Sardegna è il titolo del libro realizzato dalla casa editrice Einaudi insieme a sei autori sardi che hanno realizzato una antologia per contribuire alla rinascita della Sardegna dopo l’alluvione.
Gli scrittori Francesco Abate, Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paolo Soriga hanno donato sei loro brani per l’antologia “Sei per la Sardegna”, aiuto concreto alla loro isola con la loro arte.
“In una sola settimana “Sei per la Sardegna”, antologia regalata da sei scrittori sardi e da Einaudi ha scalato le classifiche dei libri più venduti in Italia – riportano le cronache di febbraio del quotidiano l’Unione Sarda – Il volume è terzo nella top ten nazionale. È secondo, invece, nella graduatoria dedicata alla narrativa italiana. Gli autori sardi che hanno partecipato al progetto leggono i numeri come la prova del fatto che la cultura è uno strumento prezioso per giungere al cuore della gente e muovere la solidarietà. Il ricavato della vendita dei libri sarà destinato alla ricostruzione della piazza di Bitti, distrutta dall’acqua e dal fango“.
Grazie alla collaborazione tra il Punto Einaudi Biella, via Quintino Sella, 45 e il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, via Galileo Galilei, 11, è possibile acquistare il libro direttamente o prenotarlo presso la sede di Su Nuraghe (martedì, venerdì e sabato, dalle ore 21, alle ore 23; mercoledì pomeriggio dalle ore 15, alle ore 17). Tutti i giorni, presso l’Ambulatorio Infermieristico Sardo, via Costa di Riva, 12 (da lunedì a giovedì, dalle ore 9, alle ore 11).
Contatti e info: 015 34638 Su Nuraghe – 338 58 96 96 8 Einaudi.
Simmaco Cabiddu
Non sono le pecore l’eredità dei figli, ma i figli l’eredità delle pecore
«I tuoi vicini credevano che tu fossi scemo, babbo. Chi ha un figlio solo non lo manda a scuola, sennò a seguire il bestiame e il terreno chi ci resta? I vecchi muoiono, ma le pecore restano e qualcuno di casa per loro deve esserci.
Non sono le pecore l’eredità dei figli, ma i figli l’eredità delle pecore: questa è la regola da sempre e guai a chi si crede l’eccezione. Non ho mai capito il perché tu avessi deciso che l’eccezione dovessi essere io. I figli dei tuoi amici fanno l’unica cosa che gli hanno insegnato i loro padri ed è per questo che stanno appresso alle pecore.
Io invece faccio l’unica che volevo fare ed è questo, non le pecore, che fa di me un pastore».
Michela Murgia
L’acqua ricorda, s’abba tenet memoria
Secondo l’antica saggezza dei sardi l’acqua ricorda. S’abba tenet memoria. Sarebbe a dire che nonostante le siccità, nonostante le costrizioni, nonostante gli interventi, piú o meno onnipotenti degli umani, lei ritorna sempre, esattamente, ostinatamente, al suo alveo. A farcela ritornare è una specie di istinto primordiale, come un pianto che non si riesca a trattenere. All’uomo spetterebbe di considerare quest’istinto, che è anche suo, della sua carne, e costruire il suo progresso senza che questo diventi una bomba a orologeria.
L’alluvione che ha colpito la Sardegna dimostra quanto possa costare, anche in termini di vittime, lasciare che il proprio territorio divenga il campo di battaglia di una guerra tra lo sviluppo malinteso e le forze della Natura. Un’alluvione straordinaria si è detto. Si è detto: un fenomeno imprevedibile. Senza contare che, probabilmente, il fenomeno piú imprevedibile è stata la siccità che per un decennio ha martoriato l’isola.
Dopo tanto silenzio, il fragore detonante degli scrosci di pioggia si è schiantato su una terra che il secco, e l’uomo, avevano radicalmente modificato. Ma, come abbiamo detto, S’abba tenet memoria, l’acqua ricorda, e ricorda dove stava il suo letto nonostante le villette a schiera che gli uomini vi hanno costruito sopra. E ricorda che da sempre, e per sempre, nei casi di piena eccezionale, andava a sversarsi in quelle zone umide che l’uomo ha prosciugato per costruire parcheggi o centri commerciali.
La saggezza dei popoli si spinge sino a capire che qualunque evento eccezionale diventa mortale quando l’uomo ci mette del suo.
Allora che fare? Intanto mobilitarsi per le prime necessità di tutti coloro che hanno perso ogni cosa sotto la piena. E perciò, i sei scrittori sardi di Einaudi – Francesco Abate, Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paola Soriga – hanno pensato di riunirsi, di mettere a disposizione quello che sanno fare per organizzare una piccola antologia, un instant-book a basso costo, da offrire ai lettori perché il loro contributo alla causa degli alluvionati in Sardegna non sembri carità, ma contributo riconoscente. La Casa Editrice li ha ospitati e incoraggiati. Autori ed editore hanno rinunciato ai proventi.
Sono racconti e intrusioni poetiche, mai ammiccamenti o perorazioni. Chi compra questo libro aiuterà la comunità dei paesi più devastati dall’inondazione. Grazie.
Marcello Fois
L’ARCIPELAGO EINAUDI • € 6,00 • pp. 66 • 978880622157-7
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