30.000 tonnellate di scorie in Sardegna, Nicoletta Favero di Biella firma coi senatori sardi

Diego Presa, Nicoletta Favero, Battista Saiu

La senatrice Nicoletta Favero di Biella comunica di aver sottoscritto l’interrogazione dei senatori sardi Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, di Bosa; Ignazio Angioni, di Cagliari; Bachisio Silvio Lai, di Sassari, in merito alle voci che vorrebbero la Sardegna come deposito per le scorie nucleari d’Italia e di Europa. Primo carico: 30.000 tonnellate, in provincia di Nuoro.
Con questo gesto, la senatrice Favero dà seguito all’impegno assunto pubblicamente di essere a fianco dei Sardi contro le scorie nucleari in Sardegna. Il numeroso pubblico presente, formato da molti giovani, ha lungamente applaudito la promessa pronunciata durante la serata inaugurale della Festa sarda “Sa Die de sa Sardigna”, svoltasi a Biella nei giorni 27 e 29 giugno 2015.
Dal Circolo Culturale Sardo di Biella, l’invito ad altri senatori affinché uniscano le loro firme all’interrogazione Cucca, Angioni, Lai.

Simmaco Cabiddu


(Atto n. 4-03634, pubblicato il 17 marzo 2015, nella seduta n. 411),
CUCCA, ANGIONI, LAI- Ai Ministri dell’interno, della difesa e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Premesso che: da fonti di stampa si è appresa la notizia, tramite fonti definite attendibili dei Ministeri coinvolti, che la Sardegna e/o il Lazio sarebbero stati individuati come siti di stoccaggio delle scorie nucleari da smaltire, con un primo carico di 30.000 tonnellate;
il procedimento di individuazione vedrebbe coinvolti i Ministeri dell’interno, della difesa e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’ISPRA e la società Sogin;
non sono stati in nessun modo coinvolti i rappresentanti delle Regioni, né prese in considerazione le prerogative statutarie della Sardegna, né i referendum consultivi del 2011 dove i sardi hanno espresso il loro diniego al deposito di scorie;
il sito individuato per le scorie sarebbe la provincia di Nuoro, dove il tasso di inquinamento industriale e militare è causa di gravi conseguenze sulla salute umana e animale e sull’ambiente;
considerato che:
pare che i rifiuti debbano essere depositati nella provincia di Nuoro, dove ancora è necessaria un’approfondita analisi idrogeologica, come dimostrano gli eventi disastrosi conseguenti all’alluvione del novembre 2013;
lo statuto sardo, legge costituzionale n. 3 del 1948, e successive modifiche ed integrazioni, all’articolo 5, lettera d), prevede che la Regione possa emanare norme di integrazione ed attuazione nelle materie previste da leggi dello Stato, attività alienata d’ufficio dai Ministeri coinvolti nel momento in cui la Regione stessa non sarebbe stata coinvolta;
all’articolo 4 dello statuto si prevede che la Regione emana norme legislative in materia di industria, bonifica, espropriazione per pubblica utilità e igiene e sanità pubblica: ad oggi la Regione non è stata coinvolta e quindi privata della propria prerogativa legislativa nelle suddette materie;
all’articolo 3 dello statuto regionale è riconosciuta la potestà legislativa su demanio, cave saline miniere con relativi diritti di concessione;
il tradimento del voto e dell’espressione popolare, l’estromissione della Regione dalla scelta, i rischi di ecomafia conseguibili in un territorio in forte crisi economica, l’inadeguatezza della conoscenza delle condizioni idrogeologiche rendono deprecabile una decisione in tal senso,
si chiede di sapere:
se le notizie diffuse rispondano al vero e quindi la Sardegna sia stata individuata come la regione nella quale provvedere allo stoccaggio delle scorie nucleari;
se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario rivalutare la scelta in virtù delle questioni sollevate;
se non ritengano necessario coinvolgere la Regione Sardegna in quanto istituzione nelle decisioni che la riguardano e su cui ha competenza in virtù dello statuto sardo;
se non ritengano opportuno tenere in considerazione l’indicazione referendaria del popolo sardo in materia di scorie nucleari.


Nell’immagine: Biella, festa sarda 2015, la senatrice Nicoletta Favero con Diego Presa, vicesindaco di Biella e Battista Saiu, presidente di Su Nuraghe

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