“Barumini, l’antica civiltà nuragica”, pietre mute che parlano ancora

Sabato 5 dicembre, ore 21, al Circolo Su Nuraghe di Biella – un film di Davide Mocci – durata: 80 minuti – ingresso libero.

LocandinaI confini di un territorio spesso si sono rivelati determinanti nel custodire l’ambiente naturale e la cultura dei suoi abitanti.
Il mare è il confine naturale di una terra antica distesa nel Mediterraneo occidentale, bella, selvaggia, ricca di storia e tradizioni, il suo nome è Sardegna.
In questa terra è nata e si è sviluppata una civiltà della quale ancora oggi ignoriamo molti dettagli e, sebbene non conosciamo neppure il nome degli isolani che vissero quel periodo storico, la chiamiamo “Nuragica” per il tipo di costruzioni che questo popolo eresse in molte parti dell’isola, veri e propri monumenti costruiti sovrapponendo le pietre e ricavandone spaziose cavità abitative, caratteristiche racchiuse in un termine antichissimo “nuraghe”.
Le grandi pietre mute, silenti e inanimate, in tempi moderni parlano nuovamente di quegli uomini vissuti molto tempo fa.
Circa settant’anni fa il giovane archeologo Giovanni Lilliu, iniziava nei pressi di Barumini un lavoro che sarebbe durato molti anni, riportare alla luce del sole uno dei monumenti più importanti della cultura nuragica.
L’equipe del Professor Lilliu rinvenne numerosi reperti durante le operazioni di scavo.
Opportunamente restaurati da mani esperte, oggi sono esposti in un luogo particolarmente rappresentativo denominato “casa Zapata”, dove durante i lavori di restauro, mentre venivano divelte le pavimentazioni venne scoperto un altro nuraghe.

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