Canto in sardo a Graglia per la “Madona dai set curteji”

 Confraternita di Graglia e Pia Unione del Transito di S. Giuseppe di Riva

Venerdì 3 aprile, come ogni Venerdì Santo, la Confraternita della SS Trinità e di S. Croce di Graglia ha portato l’antica statua della Madonna Addolorata, con il manto nero e il petto trafitto da sette spade, in processione per le vie del paese, con sosta alla Casa di riposo e fino alla Chiesetta di Campra. Vestivano l’abito della Confraternita anche numerosi bambini, che aprivano il corteo con la loro piccola croce, seguiti da molti fedeli con le fiaccole accese, dal gruppo della Pia Unione del Transito di S. Giuseppe di Riva e dal Circolo “Su Nuraghe”, con il presidente Battista Saiu.
Il tempo incerto e qualche goccia di pioggia hanno rischiato di rovinare la manifestazione, ma poi tutto si è svolto per il meglio. Lungo tutto il tracciato la Confraternita ha intonato gli antichi canti in latino: Vexilla Regis, Miserere, Stabat Mater, e molti altri canti penitenziali. Al termine del percorso, ritornati in Chiesa, dopo la benedizione con la reliquia della S. Croce ivi conservata, le Voci di Su Nuraghe hanno intonato “Sette ispadas de dolore”, preghiera in lingua materna, canto tradizionale che racconta il dolore di Maria dopo la morte dell’unico Figlio, quanto mai adatto alla cerimonia.
Ancora una volta Biellesos Sardos umpare, Biellesi e Sardi insieme, con il canto Sette ispadas hanno reso omaggio alla Vergine Addolorata, conosciuta nella parlata locale come la Madona dai set curteji.

Agostina Becchia

Nell’immagine: Confraternita di Graglia e Pia Unione del Transito di S. Giuseppe di Riva con Sardi in cappa e berritta e donne velate di nero ritratti con la “Madona dai set curteji”.

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