Ieri sera, a Su Nuraghe di Biella, si è tenuto l’annunciato appuntamento per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore, con la presentazione del film “Il punteruolo rosso”, opera del regista cagliaritano Davide Mocci. A presentarlo, Luca Sanna, sardo di seconda generazione, nato a Biella da Antonio di Pozzomaggiore (Sassari) e da Elisabeth, di Pont de l’Arn, in Francia.
A fargli da madrina, alcune socie del Circolo che per lui hanno preparato una torta con gocce di cioccolato ed uvetta, ad indicare anche negli ingredienti il legame dell’Isola, terra di origine del padre, con il continente europeo che ha dato i natali alla mamma. Se nell’immaginario comune il cioccolato rimanda ai sapori tradizionale alpini di cui Svizzera e Piemonte ne sono riconosciuti centri di produzione, con Torino che ne è una delle capitali, l’uva appassita, rimanda al sole che più a lungo illumina la grande Isola, sorgendo un po’ prima e attardandosi prima di tramontare.
Alla fine della proiezione, nell’evidenziare l’impegno della Regione Sardegna che combatte la pandemia che sta decimando il patrimonio palmizio isolano, è stata messa il luce l’eccessiva bramosia di certi gruppi economici che, impunemente saccheggiano il bene comune, rappresentato in questo caso, dal paesaggio irrimediabilmente modificato e stravolto.
Brindisi finale con vermentino di Sardegna e appuntamento per sabato 5 dicembre con la proiezione di una altro lavoro di Davide Mocci, “Barumini”, affidato alla presentazione di un’altra giovane conterranea di seconda generazione, Monica Pecorini Arzu, originaria di Osilo (Sassari).
Salvatorica Oppes
Il punteruolo rosso all’attacco delle palme sarde
Il Punteruolo Rosso è un coleottero fitofago che ama in particolare le palme. La sua diffusione nei Paesi Mediterranei è avvenuta come conseguenza del commercio internazionale di palme ornamentali dal Sud Est Asiatico e, in particolare, a causa dei controlli fitosanitari spesso non adeguati. La prima comparsa del Punteruolo rosso in Sardegna si registra nel 2007 nella provincia dell’Ogliastra e successivamente la sua presenza si rileva su quasi tutto il territorio sardo.
Sono gli esemplari maschi ad attaccare per primi la pianta a scopo riproduttivo, ma sono poi le femmine, dopo l’accoppiamento, a farsi strada tra le porzioni più tenere della pianta per deporre le uova. Dopo la schiusa delle uova, le larve scavano gallerie allo scopo di nutrirsi e la loro azione dura circa tre mesi. Questo è il periodo più distruttivo per la palma.
Le conseguenze dell’azione del Punteruolo Rosso sono il danneggiamento del capitello fogliare, che dovrà così essere eliminato, oppure, nei casi più gravi, la morte della palma e il suo conseguente abbattimento. In entrambi i casi i volti delle città e dei luoghi simbolo della Sardegna vengono completamente stravolti.
Il sistema di contenimento principale adottato dalla regione Sardegna è quello del Sospalm, un metodo di lotta chimica che consiste nell’iniettare all’interno della palma dei fitofarmaci attraverso una cannula. Il Punteruolo, nutrendosi della palma stessa, ingerisce i fitofarmaci che ne provocano la morte. Indispensabili per contenere il fenomeno sono la formazione degli enti locali e la collaborazione tra enti pubblici e cittadini privati proprietari di palme.
Luca Sanna
Nell’immagine: partecipanti alla serata con al centro Luca Sanna