Domenica 20 settembre, a Pettinengo, oltre cento persone hanno accolto l’invito a partecipare alla festa di San Grato. Un appuntamento particolarissimo: seduti a tavola, in chiesa, all’interno dell’antico oratorio, per un momento di fraternità che unisce Sardi e Biellesi davanti a piatti rivisitati della tradizione culinaria isolana e alpina, con ingredienti provenienti dalle due terre. Così, dopo diversi esperimenti di felici reciproche contaminazioni culinarie, è stato riproposto su “ghisau de burricu”, carne d’asino stufata, localmente nota come “tapülun”, squisito condimento per la polenta tradizionale della Valle di Oropa; questa, oltre la farina di mais, vede l’aggiunta di pane raffermo a rendere il risultato finale particolarmente squisito e raffinato.
Per l’occasione, i cuochi incaricati di realizzare piatti così speciali, sono stati scelti tra i soci di origine continentale – biellesi e veneti – che fan capo alla grande famiglia di Su Nuraghe.
Una vera e propria armonia di sapori: al formaggio pecorino associato all’uva, han fatto da controcanto tegolini, canestrelli e le migliori paste di meliga locali, associati a papassinos e gallettinas, realizzati dalla maestria delle donne sarde che da anni risiedono a Biella.
A fine pranzo, mentre veniva servito il caffè, l’incanto del gallo, un magnifico esemplare appositamente allevato, assegnato al maggior offerente, seguito dell’estrazione dei premi della campagna “Un Euro per San Grato”.
L’intero ricavato della giornata servirà per continuare le opere di restauro del seicentesco monumento che, grazie ai Sardi e alla generosità di molti Continentali, ha ripreso a vivere e ad essere vissuto.
Giovanni Usai
Allegato: festa di san Grato, distribuzione della polenta