Gli emigrati italiani in guerra per l’Italia nella Legione Garibaldina

salone polivalente di Su Nuraghe

Mostra visitabile fino a sabato 27 giugno: martedì, venerdì e sabato ore 21-23. Mercoledì, ore 15-17 – ingresso libero

Sabato 23 maggio 2015, vigilia dell’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, il Circolo Culturale Sardo di Biella ha inaugurato la mostra Gli emigrati italiani e la Grande Guerra, inserita nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.
La rassegna, allestita nel salone polivalente di Su Nuraghe, decorata da rami di alloro, Tricolore e colori regionali, è dovuta ai cimeli di proprietà dell’ANVRG, Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini. “Provengono in parte per eredità dalle Signorine Rosa e Annita Italia Garibaldi, figlie di Ricciotti e Costanza Garibaldi e, in parte – informa Annita Garibaldi Jallet nel suo messaggio di saluto – li ho ricevuti da mio padre Sante, figlio anch’egli di Ricciotti e Costanza. Sono tutt’ora in comodato d’uso presso il museo di Porta San Pancrazio in Roma e presso il Museo delle culture – Villa Garibaldi di Riofreddo. Se questa collezione, coerentemente, rappresenta la partecipazione alla Grande Guerra dei figli di Ricciotti, la Legione dell’Argonna non sarebbe esistita senza gli italiani in Francia – e alcuni di altra provenienza – che, entrati massicciamente nella Legione Straniera quando l’Italia era ancora neutrale, vollero ancora, in più di 2000, buttarsi in una epopea che aveva per loro il valore dell’italianità e il marchio della tradizione risorgimentale“.
Il primo contributo di sangue e di onore venne generosamente dato degli italiani emigrati in Francia – ricorda il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu – da coloro che vivevano lontano, fuori dalla loro Patria, mobilitati dagli ideali che avevano animato il Risorgimento italiano, chiamati a raccolta da Ricciotti Garibaldi figlio dell’Eroe dei due mondi, coordinati nei campi di battaglia da sei dei suoi sette figli (Peppino, Ricciotti jr., Sante, Bruno, Costante ed Ezio)“.
In mostra, anche inediti documenti dei volontari biellesi arruolati e caduti in Francia, frutto della ricerca del prof. Federico Zorio di Biella. Attraverso documenti e stampa dell’epoca – curati dal prof. Aldo Borghesi di Sassari – è possibile conoscere il contributo dei giovani Sardi alla causa dell’Italia unita, nata in continuità dal Regno di Sardegna di cui gli isolani inalbereranno alte le antiche insegne dei Quattro Mori nella gloriosa Brigata “Sassari”.
A luglio, la mostra si trasferirà nell’oratorio di San Grato e Sant’Eusebio di Pettinengo, fino a fine agosto, tutti i mercoledì, ore 17-19. Ingresso libero.

Salvatorica Oppes

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