La sala del teatro sociale “Villani” al completo per celebrare a Biella il Giorno della Memoria. La colonna sonora è stata affidata alla trentina di componenti del Coro “Concentus” di Cavaglià, diretto dal M° Guglielmo Silva che ha eseguito canti ebraici legati al tema della Pace.
Entrata in scena dalla platea, con l’occhio di bue, il proiettore seguipersona che cerca e illumina soldati tedeschi con due ufficiali – Luca Antonello (colonnello F. Henker) e Carlo Mutto (comandante W. Schwindler) – che faranno da spalla a Mirko Cherchi (prigioniero 72457, nel personaggio di Giuda) e Francesco Logoteta (prigioniero 84178, nei panni di Pietro), protagonisti della rappresentazione. Pubblico con il fiato sospeso durante l’interpretazione dei testi di Ferdinando Crini, autore di teatro, psichiatra che vive e lavora a Biella.
Invitato ad una riflessione sulle tematiche del testo rappresentato, Francesco Logoteta afferma: “La Shoa è una tragedia dell’essere umano che pone domande che sembrano non avere risposta. Ieri come oggi, soprattutto quando assistiamo al ripetersi di quelle dinamiche. Perché è accaduto? Perché accade ancora? Il passato può ripetersi?” – si chiede l’attore – “Siamo smarriti davanti alla nostra stessa natura che non comprendiamo, che possiamo solo ammirare e limitarci a raccontare. E il nostro stesso senso di smarrimento ci porta là dove l’umana condizione si confronta per sua natura: Dio.” – E continua – “Può Dio accettare tutto questo? Chi non ha mai pensato a Dio come il colonnello Schwindler che nel suo delirio cerca in Egli una risposta all’abominio di cui egli stesso è artefice e vittima? Crini ha centrato un punto focale, un enigma che forse non ha soluzione ma che ha ragione di essere proprio perché è esso stesso necessario per l’essere umano: la risposta è la domanda – conclude Francesco. Una scrittura brillante ed una narrazione ricca di simboli e di riferimenti. La questione centrale della “fede” nell’ideologia ed i suoi protagonisti: Pietro, Giuda ed i gerarchi nazisti. Chi la tradisce paga con la vita.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Mirko Cherchi e Francesco Logoteta interpreti di “Actus tragicus”