Liquore e Acqua degli Angeli, mirto sardo studiato a Biella

Dino Gentile, Elena Prina Cerai

Nei giorni scorsi, Elena Prina Cerai, diplomanda presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, IPSSAR “Ermenegildo Zegna” di Trivero, ha discusso una tesina su mirto, pecorino sardo, olio extravergine di oliva, pane carasau e dolci di Sardegna.
Nel Biellese, mirto e prodotti mediterranei sono molto conosciuti, compreso l’esclusivo pane carasau che, al pari dei Candelieri di Sassari e il canto a tenore, è candidato ad essere inserito nella grande culla dell’Unesco tra i patrimoni immateriali dell’umanità. Alcune essenze mediterranee sono presenti a Pollone nella Riserva Naturale del Parco Burcina “Felice Piacenza”, presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu e in molti giardini privati, compresa la secolare maestosa siepe di mirto piantumata alla fine dell’Ottocento a Lessona da una delle tante famiglie biellesi che hanno legato le loro fortunate vicende alla grande Isola.
Articolata in diverse sezioni, il lavoro di ricerca della studentessa Prina Cerai, indica il mirto di Sardegna tra le eccellenze italiane, associato a sambuca e genepy della Valle d’Aosta.
Impiegato in cosmesi come Acqua degli Angeli, da fiori, frutti e foglie si ottengono infusi e soprattutto liquori.
Con una bella bottiglia di mirto artisticamente foderata di sughero, Elena Prina Cerai ha voluto immortalare il momento finale della discussione della sua tesi di maturità con i membri della commissione esaminatrice presieduta dal commissario esterno prof. Dino Gentile.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: commissione d’esami di maturità presieduta dal prof. Dino Gentile con al centro Elena Prina Cerai e il suo mirto.

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