Alle porte di Biella, a Sud della città, esiste una realtà che forse non tutti conoscono: eppure è come un piccolo paese in cui vivono circa 300 anime, circondato da un muro di mattoni, con la sua piazza e la sua Chiesa: è la Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata a Torino da S. Giuseppe Cottolengo, uno dei santi “sociali” dell’Ottocento piemontese, per prendersi cura dei più deboli e soli.
Uno stuolo di suore e di laici, intorno ai quali ruota un vasto mondo di volontari, offre agli ospiti cure, servizi e tanto, tanto amore. Molti sono i modi per sostenere questa straordinaria realtà e tra questi un posto importante occupa anche la preghiera. Così, per pregare con le Suore e gli Ospiti, un gruppo di soci di Su Nuraghe si è recato domenica 17 maggio, nel pomeriggio, nella bella Chiesa al centro della Piccola Casa, e lì hanno cantato il S. Rosario in limba, secondo l’antica tradizione sarda. Ai presenti è stato distribuito un foglio di navata, attraverso il quale hanno potuto seguire i testi in lingua sarda e unirsi al canto. Dopo il canto del Deus ti salvet Reina (Salve Regina), la preghiera si è conclusa con i Gosos, le Lodi alla Madonna d’Oropa, Madre comune di Sardi e Biellesi. Il Rettore, don Elio Mo, di Torino e la Superiora, suor Maria Assunta Serra, di Musei (Cagliari), hanno poi invitato il gruppo a tornare, per ripetere la bella esperienza. Ovviamente, l’invito a entrare nella Chiesa a recitare una preghiera per quanti soffrono e per chi li cura ed accudisce è rivolto a tutti!
Agostina Becchia