Un atto di inciviltà inaudita: alcuni tifosi olandesi hanno danneggiato la famosa fontana del Bernini “La Barcaccia”. Il gesto, avvenuto il 19 febbraio 2015, ha scosso l’Italia e l’opinione internazionale.
Vorrei collegarmi a questo evento per parlare del “Progetto di Restauro” patrocinato dall’Associazione “Su Nuraghe” e svolto con un folto gruppo di compagni del Liceo Scientifico “A. Avogadro”. Durante il corso, tra lezioni pratiche sul modellare l’argilla, creare dime per cornici architettoniche, graffiare l’intonaco a calce per graffiti, lezioni teoriche e uscite sul territorio abbiamo interiorizzato il concetto di restauro. Prima di questa esperienza, se mi avessero chiesto che cos’è il restauro architettonico avrei risposto che il restauro è riparare monumenti fatiscenti, rovinati e pericolosi per l’incolumità delle persone. Ora però, abbiamo imparato che cosa vuol dire restaurare. È far rivivere l’opera oggetto dell’intervento nella sua interezza, restituendole sicurezza e bellezza, conservando le antiche vestigia e la loro memoria, sapendole tuttavia far dialogare con il presente. L’architetto Grotto in una lezione ci ha parlato della storia del restauro, dei pensieri diversi dei romantici Ruskin (Inghilterra) e Viollet-le-Duc (Francia) fino alla Carta di Venezia del 1964 che stabiliva le regole del “buon restauro”.
Tutto il nostro percorso è stato finalizzato alla comprensione dell’azione di restauro in atto all’Oratorio di San Grato a Pettinengo. Noi ragazzi assieme agli abitanti della frazione siamo testimoni del prima e del dopo. Alcune foto impressionano per i lavori svolti e le rifiniture. Dal mio punto di vista la cosa sorprendente è stato il mutamento di pensiero di alcuni frazionisti di Gurgo, luogo dove è presente la chiesa, che prima dei lavori volevano abbattere questo gigante mentre adesso gli stessi stanno fattivamente collaborando alla sua conservazione. Il restauro non è solo riparare, ma vuol dire preservare e ricordare. Ciò che sembra vecchio, fatiscente e inutile può ritornare in auge e avere un’altra vita e un posto nel nostro cuore. L’intervento di restauro della chiesa di San Grato ha donato consapevolezza alla gente del posto e a noi. Il rispetto per l’arte e la cultura dei luoghi non è solo riservata ai grandiosi esempi di Roma, Firenze, Venezia ecc… In Italia, in ogni borgo, paese, città abbiamo un tesoro nascosto (che in alcuni casi fortunati è preservato da persone illuminate e generose) ed è questo che rende l’Italia un paese affascinante, attraverso l’incontro tra la tradizione e il moderno e noi italiani, aperti verso altre culture, ma allo stesso tempo attenti a preservare la nostra storia. Noi del gruppo restauro siamo grati al Dirigente Scolastico dott. Donato Gentile per aver appoggiato il corso, al prof. Saiu per averlo proposto, agli esperti e alle docenti per averne curato i diversi aspetti e consigliamo vivamente i nostri compagni di seguirlo perché ci ha insegnato a dar valore ai segni anche piccoli del nostro Biellese, a guardare con occhi curiosi l’ambiente costruito che ci circonda. Ci auguriamo che i prossimi due corsi che sembrano attenderci non siano meno interessanti e formativi di questo.
I tifosi che hanno mostrato tutta la loro inciviltà nello sprezzo per l’opera d’arte berniniana e per Roma, la città a cui appartiene, un corso come quello qui descritto di certo non l’hanno fatto.
Ylenia Nicolao,
classe IV B (ec)
Nell’immagine: il preside Donato Gentile con studenti del Liceo Scientifico “Amedeo Avogadro” di Biella partecipanti a “Progetto di restauro”.
L’argomento è molto interessante e dimostra quanto sia ormai sempre più diffusa la cultura del restauro conservativo anche se, purtroppo dobbiamo constatare che, come i “tifosi” di Roma, vi sono tante persone che, non solo non hanno sensibilità verso le culture che ci hanno preceduto, ma in moltissimi casi mostrano quasi insofferenza verso il passato e ciò che rappresenta, in questo caso i monumenti.
Per quanto riguarda il progetto restauro, sono ben felice che lo abbiate realizzato e spero lo portiate a compimento. Io mi occupo di restauro di beni culturali da 37 anni, sono un dipendente del Mibact e opero al Centro di restauro archeologico di Sassari.
Capite bene che non può che farmi piacere ciò che fate e, se posso, eventualmente, darvi il mio piccolo modesto contributo, sono a vostra disposizione.
Vi ringrazio per tenermi informato sulle numerose attività che portate avanti e vi porgo cordiali saluti,
Luigi Piras.