155 anni fa il Regno di Sardegna cambiava nome, diventava Regno d’Italia

Biella, 17 marzo 2016, bandiere a Nuraghe Chervu, 155° Anniversario dell'Unità d'Italia

Giovedì 17 marzo 2016, contemporaneamente alla cerimonia che si è tenuta a Roma all’Altare della Patria con le Frecce tricolori e le più alte cariche dello Stato in rappresentanza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in missione in Africa, la Comunità dei Sardi di Biella ha ricordato il 155° Anniversario dell’Unità d’Italia, il passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, issando le bandiere (italiana, sarda, piemontese, europea e del Comune di Biella), sui pennoni di Nuraghe Chervu, l’area monumentale che sorge alle porte della Città, dedicata ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi della Prima Guerra Mondiale, la IV del Risorgimento.
155 anni fa, il Regno di Sardegna cambiava nome per diventare “Regno d’Italia”, formato da isole e penisola.
Con la promulgazione della legge n. 4671 del Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele II proclamava ufficialmente la nascita del Regno d’Italia, assumendone il titolo di re per sé e per i suoi successori, mantenendo la stessa numerazione dinastica, a significare anche nel suo titolo regio la continuità con l’antico Regno di Sardegna.
Il Regnum Sardiniae et Corsicae, istituito da papa Bonifacio VIII, la notte del 4 aprile 1297, due anni dopo essere salito al soglio pontificio, per 423 anni ha fatto parte della Corona di Spagna, con re catalani e spagnoli. Dopo un breve periodo sotto gli Asburgo d’Austria, sancito dal Trattato di Utrech (11 aprile 1713), con il trattato dell’Aja (8 agosto 1720), il Regno sardo passa definitivamente ai Savoia: Vittorio Amedeo II di Savoia, despota illuminato detto la “Volpe savoiarda”, diviene il diciassettesimo re di Sardegna.
In virtù degli Accordi sottoscritti all’Aja, tutti gli stati appartenenti a casa Savoia, di qua e di là dell’Alpe vanno a costituire il Regno di Sardegna, che si amplia territorialmente con i “possedimenti di Terraferma”, per il quale l’amministrazione statale utilizzerà l’aggettivo “sardo” in tutti gli atti del Regno e la cittadinanza dei sudditi sarà quella “sarda”. Per 141 anni, Piemonte e Savoia saranno “sardi” con lo stemma dei Quattro Mori di Sardegna impressi su tutti i documenti ufficiali del Regno.
Il 17 marzo 1861, con il nuovo nome “Regno d’Italia”, l’aggettivo “sardo” verrà sostituito con l’aggettivo “italiano”.

Efisangelo Calaresu

Nell’immagine: Biella, 17 marzo 2016, bandiere a Nuraghe Chervu, 155° Anniversario dell’Unità d’Italia

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