Bonas Pascas, auguri natalizi da Su Nuraghe con agrifoglio/olostru

Bona Pasca de Nadale 2016L’Ilex aquifolium, specie della famiglia delle Aquifoliaceæ, il cui nome italiano è agrifoglio, conosciuto in Sardegna come olostriu/olostru, arangiu burdu/aresti. L’immagine della pianta illustra il cartoncino di Auguri di Bonas Pascas, Bona Pasca de Nadale, a Largos Annos, del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.

L’agrifoglio occupa un areale molto vasto, dall’Europa centro meridionale alle regioni settentrionali. È presente nel Vicino Oriente e nell’Africa mediterranea, dalla Turchia alle località montuose del Marocco.
La pianta ha portamento maestoso e, a volte, può superare i 10 metri di altezza. Ha chioma densa di forma conico piramidale, tronco diritto e affusolato da cui si dipartono rami con foglie dal margine spinoso dentato in quelli più bassi e nei giovani polloni, fino a diventare intere nei rami più alti e in quelli apicali. È facilmente riconoscibile dai frutti: piccole drupe di colore rosso-scarlatto che custodiscono semi bruni, striati di bianco.
Lo scrittore latino Plinio afferma che «piantare un alberello di agrifoglio nella propria casa di città o di campagna, fa stornare i sortilegi», usanza ereditata nei giardini del tempo presente. Risalirebbe a Tarquinio Prisco, re etrusco di Roma, l’affermazione secondo la quale «gli alberi sotto la protezione degli Dèi infernali, invocati per allontanare i mali, sono detti di cattivo augurio», perché, «al pari di agrifoglio, pero selvatico, pungitopo, lampone e rovi sono impiegati per bruciare i prodigi e i presagi funesti».
Con il Cristianesimo, l’agrifoglio entra depotenziato nelle decorazioni natalizie con riferimenti a improbabili corone di spine di Gesù e al suo sangue coagulato nei rossi frutti di cui la pianta si riveste da ottobre fino alle soglie dell’inverno.
In cima ad alcuni falò, dai cui fumi trarre gli auspici, l’agrifoglio assume forte valore apotropaico come testimoniato nel folclore anglosassone antico e moderno. In Sardegna, per liberare i cani dal malocchio, si pratica “il tocco” con un ramo della pianta. Nelle vallate alpine occidentali, rami di agrifoglio vengono appesi alle porte delle stalle a protezione degli animali: più diffusamente, per Natale, adornano anche gli usci delle nostre case.
Bonas Pascas.

Battista Saiu

1 commento

  1. Siano di buon auspicio per tutti noi Bersaglieri di La Marmora, sia la pianta di Agrifoglio che ci avete presentato sia gli Auguri Natalizi ricevuti da Su Nuraghe a nome del Presidente Battista Saiu, che ricambiamo di cuore. L’amicizia e la collaborazione che uniscono la nostra Associazione Bersaglieri di Biella ed il Circolo Su Nuraghe, sono una realtà che desideriamo coltivare e consolidare nel tempo.
    Tanti Auguri a Voi ed alle vostre famiglie.
    Giuliano Lusiani.

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