Borgo d’Ale, raccontarsi in musica con Messa cantata in sardo

Borgo d'Ale, Arte e Musica 2016

La serata svoltasi a Borgo d’Ale (Vercelli) nei giorni di sabato 17 e domenica 18 settembre è stata un’ottima serata, gestita con grande armonia: un bel momento articolato in due giorni, in cui le voci si sono incontrate attraverso repertori ricchi e diversi. In particolare le comunità sarda e quella piemontese si sono raccontate in musica.
Domenica 18 settembre, alle ore 11, nella Chiesa Parrocchiale di Borgo d’Ale, la Santa Messa è stata cantata in lingua sarda dal coro di Tonara: contributo al mantenimento della religiosità ereditata in famiglia attraverso la lingua materna, resistendo al mondo della globalità dove tutto si vorrebbe appiattire, uniformare, omogeneizzare.
Dall’universo dell’emigrazione sarda in Piemonte, è giunto il saluto della FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, attraverso le parole di Maurizio Sechi a nome anche dell’Associazione “Cuncordu” di Gattinara e dal Circolo Culturale Sardo di Biella rappresentato da Massimo Zaccheddu.
Il ringraziamento va alle quattro formazioni presenti: al Coro Polifonico Femminile “Torre Alata” di Borgo, organizzatore dell’importante evento; al Coro Polifonico Femminile di Tonara (Nuoro); al Coro “Noi Cantando” di Cossato (Biella) e ai “Giovani musicisti in erba” per aver regalato il messaggio della forza della tradizione che, attraverso canti e melodie, è ancora capace di meravigliare, di stupire e farci riflettere.

Alessia Piras

Nell’immagine: Arte e Musica 2016, quattro cori a Borgo d’Ale ritratti sul palco della festa

1 commento

  1. Amigos istimados
    hapo bidu su chi hais fatu po arritzire su coro de Tonara, bidda mia, e seo meda bresada.
    M’hat nau ca seis ibetaos cumovios de intennere sa missa cantada in sardu e solu chie hat in su coro sa limma nosta ischit ite chelet narrere. Medas tonaresos chi bivint foras, sunt annaos a los intennere cantanno, una figgia mia puru est curta a biere is parentes chi ddu e fiant.
    A largos annos, saludos a totus dae sa sotzia Chicca ‘Esi’

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