Sabato 15 ottobre, nelle sale del Punto Cagliari del Circolo Culturale Sardo, presentata da Giovanni Carta e Roberto Perinu, in collaborazione con la Libreria Vittorio Giovannacci di Biella, ha avuto luogo la serata letteraria incentrata sulle prime due opere dell’autore sardo Gesuino Nemus, “La teologia del cinghiale” e “I bambini sardi non piangono mai”.
Matteo Locci che da parecchi anni vive a lavora a Milano, ovvero Gesuino Nemus, eteronimo con il quale ha firmato i suoi libri, che è anche il nome di uno dei suoi personaggi principali, è nato nel 1958 a Jerzu, un piccolo paese dell’Ogliastra e, come lui stesso ha raccontato nel corso della piacevolissima serata, con il suo primo libro, quasi a sorpresa, è risultato vincitore del Premio Campiello Opera Prima e del Premio Selezione Bancarella 2016.
Davanti ad una numerosa platea di partecipanti Locci/Nemus ha “raccontato” le sue opere attraverso una ricca e spesso esilarante aneddotica nella quale ha mescolato con sagacia e simpatia le sue esperienze di vita e di lavoro di emigrato dalla Sardegna con i suoi esordi da scrittore.
L’autore ha così raccontato come sono nate le sue opere ed il perché dell’originalità dei titoli che, nel caso de “La teologia del cinghiale”, non ha nulla a che vedere con la caccia al robusto ungulato, che tanti problemi sta creando nel nostro territorio, mentre in Sardegna mette a dura prova l’astuzia dei cacciatori isolani!
Ad una domanda se i suoi libri si potessero definire romanzi gialli, Gesuino Nemus, tra il serio ed il faceto, ha confessato che la narrazione della vicenda è stato per lui il mezzo per raccontare la vita, la sofferenza ed i cambiamenti di un’Isola e di un territorio, agricolo e pastorale, in un arco di tempo che va dalla fine degli anni sessanta ai giorni nostri e che mostra un aspetto non sempre conosciuto dell’animo del popolo sardo che nel silenzio sa soffrire e lottare.
Un caloroso applauso del numeroso pubblico presente ha salutato la conclusione della serata dedicata a Gesuino Nemus, con la sua insospettata verve e trascinante simpatia.
La serata si è conclusa, come è ormai tradizione consolidata del Circolo, con il ricco rinfresco, “su cumbidu”, con gustosissimi dolci confezionati dalle abili mani di Caterina, Daniela e Mariolina.
Bernardina Fois