Mercoledì verrà discussa alla Camera dei Deputati una mozione per celebrare il 90^ anniversario dall’assegnazione a Grazia Deledda del Premio Nobel per la Letteratura.Grazia Deledda è l’unica donna italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura ed è un esempio per tante donne.
“Il 10 dicembre cadrà il novantesimo anniversario del premio Nobel a Grazia Deledda – spiega Centemero -, una tra i grandi autori italiani a cavallo di Ottocento e Novecento. E’ nostro dovere ricordarla e far conoscere le sue opere alle giovani generazioni, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Di qui la mia mozione che verrà discussa e mi auguro approvata a larga maggioranza dalla Camera dei Deputati”.
In allegato trovate la mozione, presentata dalla deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero, presidente della Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d’Europa.
Mercoledì 2 novembre, alle 16, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa di presentazione della mozione.
(Per partecipare alla conferenza stampa, mandare mail a segreteria@elenacentemero.it con nome e cognome).
Cordiali saluti
Elena Centemero
Testo presentato alla Camera
Premesso che: tra le donne italiane che hanno fatto la storia si deve annoverare la scrittrice nuorese Grazia Deledda, che è considerata una delle più grandi scrittrici italiane. Il 10 dicembre 2016 ricorre il 90° anniversario dall’assegnazione del premio Nobel per la letteratura che la scrittrice ricevette nel 1926 grazie ai suoi romanzi ed in particolare all’opera «Canne al vento»; Grazia Deledda è ancora oggi l’unica donna nel campo della letteratura italiana ad aver ottenuto il premio Nobel per la letteratura e in particolare, nel campo dell’opere letterarie; la vita e la storia personale di Grazia Deledda sono inoltre molto formative ed esemplari per le studentesse e gli studenti italiani sia dal punto di vista letterario sia per la capacità, straordinaria per una donna di quell’epoca, di superare l’ostilità familiare e dell’ambiente nuorese e di affermare la sua passione per la letteratura, le sue capacità e il suo talento per la scrittura in un campo allora riservato prevalentemente agli uomini; la scrittrice nacque a Nuoro nel 1871 in una famiglia benestante, quarta di sei figli, intrappolata nella scarsa considerazione sociale in cui era relegata la donna in quegli anni. In questo ambiente le fu consentito di seguire pochi studi regolari (fino alla quarta elementare), perché all’epoca le ragazze non dovevano studiare: bastava saper fare una firma o due conti per la vendita delle uova. Grazie alla sua forza di volontà però riuscì a continuare e a coltivare, da autodidatta, gli studi letterari, imparando la lingua italiana come una lingua straniera e leggendo i grandi narratori russi, Dostoevskj e Tolstoj, i narratori francesi, Zola e Flaubert, e gli italiani Fogazzaro, D’Annunzio e Carducci. A diciassette anni, nel 1888, pubblicò il suo primo racconto in una rivista per ragazze. Sperimentò diverse forme letterarie, scrivendo versi, novelle e ben cinquantasei romanzi a cui deve la fama e la notorietà; la profonda conoscenza e l’amore per la sua terra, la Sardegna, per le sue tradizioni e per il suo popolo, presenti in tutta la sua opera, attribuiscono grande valore formativo alla lettura e allo studio dei romanzi dell’autrice sarda; l’attenzione che l’autrice rivolge alla cultura e alle tradizioni della propria terra costituiscono un elemento in grado di suscitare negli studenti la conoscenza e l’attenzione per le loro regioni e città e per le tradizioni locali; altro elemento di forte valenza pedagogica ed educativa consiste nella costanza, nello spirito di sacrificio e nella perseveranza per mezzo dei quali l’autrice riuscì ad affermare il suo talento letterario, superando i pregiudizi dell’epoca secondo cui «una donna scrittrice non può essere onesta»; negli anni scorsi fu presentato all’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Ministro pro tempore dell’istruzione dell’università e della ricerca e al Ministro pro tempore del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità un appello dalle associazioni «Se Non Ora Quando», «Noi Donne 2005», «Feminas in Carrelas» affinché Grazia Deledda fosse reintegrata nel canone della letteratura italiana e venisse inserita tra i grandi protagonisti della nostra letteratura il cui studio e irrinunciabile. Appare di fondamentale importanza che le indicazioni nazionali vengano aggiornate in tal senso. Tra i nomi della letteratura italiana è inoltre assente il nome di Grazia Deledda e non compare nel curricolo scolastico, così come quello di altre donne insigni nel campo della letteratura, della poesia, delle scienze, dell’economia e di moltissimi altri settori, impegna il Governo: a individuare iniziative per celebrare il 90° anniversario dall’assegnazione del premio Nobel per la letteratura a Grazia Deledda, per far conoscere su scala nazionale e per far studiare nelle scuole di tutti gli ordini e di tutti gradi la figura e la straordinaria opera di Grazia Deledda e per celebrare le donne e gli uomini italiani che sono stati insigniti del premio Nobel o di altri prestigiosi premi internazionali, quali esempi per i giovani. (1-01357)
«Centemero, Brunetta»